Un 51enne di Teulada, sottufficiale della Marina Militare ora non in servizio perché no vax, è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle gravi minacce rivolte al sindaco di Milano Beppe Sala

La Polizia di Stato, al termine di un'attività investigativa coordinata dal capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano Alberto Nobili, ha eseguito due decreti di perquisizione nei confronti di due indagati: uno di questi appunto è a Teulada, l’altro a Vercelli.

I due perquisiti, senza precedenti di polizia, sono utenti della chat Telegram riconducibili al movimento No Green pass Basta dittatura - proteste, chiusa dall'autorità giudiziaria di Torino. 

Il 51enne sardo nella chat scriveva: "Quindi è giusto anche prendere a calci in c**o questo bastardo di m***a quando avvistato nella città". Contenuti simili a quanto detto dall’altro indagato, un operaio 50enne di Crescentino, in provincia di Vercelli.

Intanto stamattina il comitato per l'ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Riccardo Saccone ha deciso l'innalzamento della vigilanza attiva per Sala. Ora i controlli saranno più capillari, con passaggi delle pattuglie davanti all’abitazione del sindaco di Milano e attenzione particolare agli eventi a cui parteciperà. 

L’INCHIESTA – Nei due decreti di perquisizione eseguiti oggi dalla Digos si parla di "gravi, minacciose e intimidatorie espressioni". Tra i commenti su quella chat, scrivono gli inquirenti, "molti dei quali dal tenore fortemente denigratorio ed offensivo" ne sono emersi "almeno due per i quali è configurabile la minaccia grave" e "aggravata per essere stata commessa contro un pubblico ufficiale".

E vengono riportati, quindi, i due messaggi molto simili e violenti dei due cinquantenni. Le perquisizioni sono state disposte, si legge negli atti, anche per verificare se le due persone mantengono contatti stretti coi "gruppi 'no vax'" per organizzare le "numerose manifestazioni pubbliche non autorizzate" degli ultimi mesi e se siano tra i promotori. Si cerca di capire se abbiano a disposizione eventuali armi "in ragione della particolare violenta animosità intrinsecamente manifestata nella condotta".

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata