Si sta ancora ragionando in termini di "rete metropolitana” in Regione?". Se lo chiede Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi. In caso contrario, spiega, questa "pausa di riflessione " - ossia quella imposta al progetto della metropolitana leggera di Cagliari da parte dell’assessorato regionale ai Trasporti - rischia di finire in "un immane spreco di soldi pubblici".

A questo, aggiunge, si sommerà "la insostenibilità economica: una specie di Trenino verde senza però alcun valore turistico".

"Sembra di assistere - commenta Cossa - a una specie di tira e molla da parte dei Comuni senza che siano per nulla chiari il contesto complessivo e la pianificazione dello sviluppo della rete nel suo complesso. Per prima cosa il sindaco metropolitano Massimo Zedda, che è intervenuto molto tardivamente sul tema (è passato un anno dalla firma degli accordi), chiarisca questo aspetto".

"Se esiste una Città metropolitana - continua il consigliere - tutti i Comuni devono essere coinvolti nel ragionamento e deve essere chiaro per tutti i cittadini dove si sta andando a parare. Se non c’è trasparenza sul perché e il percome delle scelte che vengono fatte, tutti i sospetti diventano legittimi".

"Vale ancora l’accordo di programma stipulato nel 2008, certamente migliorabile, ma che aveva proprio il pregio di offrire una visione complessiva dello sviluppo della rete nel medio/lungo termine? Dalle polemiche di questi giorni sembrerebbe che sia stato superato. Ma se non esiste più da che cosa è stato sostituito? O tutto è lasciato al caso o alla preponderanza politica del momento? Zedda e Careddu (l’assessore ai Trasporti, ndr) chiariscano questi aspetti, e lo facciano con urgenza, perché oltrettutto c’è il rischio serio di perdere i finanziamenti: in dieci anni l’unica cosa concreta che si è vista è il tratto Gottardo-Policlinico, una cosa che ridicolizza la Sardegna agli occhi di tutta Europa", conclude Cossa.

(Unioneonline/s.s.)

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