La violenta mareggiata dei giorni scorsi l’ha investita in pieno, scaraventando all’interno della Torre della Quarta Regia di Santa Gilla, recentemente restaurata, un’enorme quantità d’acqua.

Sui muri interni, i segni dell’inondazione. Una sciroccata eccezionale che aveva già provocato danni ingenti agli impianti di allevamento dei mitili e alle imbarcazioni del Consorzio di pesca.

Di questo si è parlato durante il raduno di Legambiente promosso in occasione della Giornata mondiale delle zone umide proprio davanti al monumento.

La presidentessa Annalisa Columbu ha messo l’accento sulla necessità di far partire la riqualificazione dell’intera area e istituire il Parco delle Zone umide.

È stato Giorgio Cicalò, commissario della Conservatoria delle Coste, a presentare l’intervento di restauro della Quarta Regia, mentre Stefano Pira ha ripercorso la storia della Torre di Sa Scafa, della laguna di Santa Gilla e delle Saline di Conti Vecchi.

Emanuele Orsatti, presidente del Consorzio Ittico, ha ricordato gli interventi di deviazione dei fiumi che garantivano gli apporti di acqua dolce e il disequilibrio idrosalino della laguna, ma anche i danni subiti dai pescatori la settimana scorsa.

È stato l’assessore all’Ambiente Paolo Frau a puntualizzare le difficoltà di programmazione e rilancio dell’intera area umida per via delle diverse competenze istituzionali che insistono sulla laguna e intorno a Santa Gilla.
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