Tre settimane di zona bianca, ma da lunedì la Sardegna sarà in fascia arancione. Tra i 21 indici analizzati ogni settimana dalla Cabina di regia, sono stati l'indice Rt (superiore dello 0,02 rispetto alla soglia) e il numero dei focolai a modificare il rischio, per l'Isola, da basso a moderato. E dato che la zona gialla è stata eliminata dal più recente Decreto almeno fino al 6 aprile, non resta che quella arancione.

I DATI - I casi registrati in Sardegna sono stati 578 (la media giornaliera è quindi ben al di sotto dei 116 che portano all'abbandono del colore bianco), con un'incidenza di 35 ogni 100mila abitanti (anche in questo caso sotto la soglia dei 50). E per quanto riguarda i posti letto occupati da positivi nelle terapie intensive siamo al 14% (oltre il 30 si va in sofferenza), negli altri reparti all'11% (la soglia è del 40%).

LE REGOLE - Da lunedì si torna quindi al coprifuoco dalle 22 alle 5, ci si può spostare nel comune di residenza (per uscire serve l'autocertificazione motivata con ragioni di salute, lavoro o necessità), ma chi vive in centri sotto i 5mila abitanti può raggiungere i paesi distanti non più di 30 chilometri e comunque non il capoluogo. I negozi sono aperti, come anche i parrucchieri e i centri estetici, mentre i centri commerciali sono chiusi nel fine settimana.

LA REGIONE - "Chiederemo una revisione del sistema complessivo, dei criteri che determinano i passaggi da una zona all'altra, ma che non sono adeguati alla gestione delle realtà locali come la nostra", ha annunciato l'assessore Mario Nieddu, che ha spiegato quanto accaduto facendo riferimento all'aumento del numero e delle dimensioni dei focolai e al fatto che sono state riscontrate varianti che hanno provocato l'indice di contagiosità.

(Unioneonline)

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