Niente da fare, almeno per ora, per l’ingresso della Sardegna nella zona verde europea. È quanto emerge dai dati caricati sulla piattaforma online del centro Ue per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Per far parte della green zone è infatti necessario registrare meno di 25 contagi al giorno per 100mila abitanti per 14 giorni consecutivi. Ma nell’Isola c’è stato nell'arco di due settimane un numero di casi pari a 27 al giorno. Insomma, l'obiettivo è stato mancato per meno di cinquanta unità.

A far sfumare questa possibilità per la Sardegna potrebbe aver inciso il recente focolaio di Aritzo e un numero di tamponi forse non sufficiente rispetto alla quantità richiesta di 2500 giornalieri.

L'unica regione italiana promossa zona verde europea resta dunque il Molise. 

NIEDDU - "Il mancato ingresso in zona verde non mette in secondo piano gli importanti risultati che la Sardegna continua a registrare sul piano epidemiologico", commenta Mario Nieddu, assessore regionale della Sanità. "Come emerge dallo stesso monitoraggio – aggiunge - l'incidenza nei 14 giorni registra per la Sardegna il secondo dato migliore a livello nazionale, subito dopo il Molise, oggi unica regione italiana nella zona verde".

Non solo: "Gli indicatori del quadro epidemiologico dell'Isola continuano a migliorare, così come la pressione sugli ospedali che continua a scendere, riflesso di una campagna di vaccinazione che va avanti con forza".

Ma, precisa l’esponente della giunta Solinas, "i focolai registrati sul territorio nelle ultime settimane ci ricordano che la battaglia non è ancora conclusa e il virus rappresenta ancora un pericolo. La Sardegna, in zona bianca, ha già iniziato la sua ripartenza, abbiamo il dovere di difendere i risultati raggiunti e servirà ancora la massima responsabilità da parte di tutti”.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata