Ha venticinque anni, è un uomo ed è italiano: è questo l'identikit dell'evasore del Ctm, del "portoghese" che "dimentica" di pagare il biglietto quando sale a bordo dei mezzi pubblici.

Ma è un identikit solo parziale: basta trascorrere una giornata al seguito degli "agenti di polizia amministrativa" (questa è la definizione che i controllori hanno assunto a partire da gennaio) per rendersi conto che gli abusivi a bordo dei pullman possono essere uomini o donne, giovani o anziani, italiani o stranieri.

C'è un dato che rincuora: il tasso di evasione è, tutto sommato, basso. Su cento passeggeri, a non pagare il biglietto sono otto. Numeri decisamente migliori al confronto di tante altre città italiane.

Merito dei controlli effettuati dagli agenti di polizia amministrativa. Ma anche del fatto che in circolazione ci sono tantissimi abbonati: tra studenti, over 65, agevolati e normali, sono quasi 30mila gli abbonamenti distribuiti dal Ctm.

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