"So di aver dato un dispiacere ai tanti che insieme a me avevano sperato in una fine diversa di questa storia. Io stesso sognavo una grande festa, in piazza, mangiando e festeggiando con chi mi aveva dato l'opportunità di guarire. Poi una festa anche in Sardegna la terra in cui sono cresciuto e che ha dimostrato in questa occasione di non essersi dimenticata di me....purtroppo non siamo noi a decidere ed è andata diversamente".

È un passaggio dell'ultima lettera scritta da Pierpaolo Piras, il 42enne cagliaritano, morto a San Paolo Civitate, in provincia di Foggia, dove risiedeva, dopo una lunga battaglia contro una forma estremamente aggressiva di tumore.

La missiva è stata resa nota dalla famiglia ed è stata condivisa sui social da decine di parenti, amici, conoscenti e semplici utenti commossi per la tragica vicenda.

"Voglio dirvi - dice ancora Pierpaolo - che dopo tanti mesi di sofferenza, voi tutti siete stati capaci di ridarmi una speranza, proprio quando sembrava essere tutto perduto e in quella speranza io ci ho creduto davvero e con quella speranza ho affrontato con serenità gli ultimi giorni della mia vita".

Il 42enne, poi, ha affidato un messaggio "a chi resta". "Non sapremo mai - dice - perché io, Giovanni, Alfonso, Luciano abbiamo dovuto lasciare così presto questa terra, gli amici, le nostre famiglie e soprattutto i nostri figli. Vi ho chiesto e mi avete dato tanto, tuttavia ho un'ultima richiesta per voi. Siate per questi figli che questa vita ci ha costretto a lasciare, quello che siete stati per me: una grande famiglia e con amore insegnate loro che la solidarietà, la compassione e l'aiuto reciproco fanno sì che anche la più triste delle storie abbia una finalità più grande: quella dell'amore verso il prossimo che non ci rende mai soli nemmeno nella più grande sofferenza. Io vi guarderò da lassù con Giovanni, Rossano, Alfonso e Luciano. Ciao ragazzi, siete stati grandi".

(Unioneonline/l.f.)
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