Da Macomer a Sarule, da Gavoi ad Arzana, fino a Olzai: la protesta popolare contro il piano regionale dei rifiuti che prevede a Tossilo la realizzazione del secondo inceneritore (dopo quello di Macchiareddu) arriva in piazza a Cagliari.

Sindaci e cittadini delle associazioni "Zero Waste Sardegna" e "Comitato Non bruciamoci il futuro-Macomer" protestano in sit-in fuori dal Tribunale amministrativo regionale mentre dentro, in aula, i magistrati esaminano il ricorso presentato dalle associazioni contro il piano regionale.

"Contestiamo la scelta della Regione di puntare sugli inceneritori", dice Mauro Aresu, coordinatore del Comitato Non bruciamoci il futuro. "A Tossilo ha previsto che l'inceneritore da transitorio, come stabiliva il vecchio piano, diventi il secondo polo regionale. Il piano non è stato discusso con le comunità ed è stato varato in tutta fretta senza neppure rispettare la procedura di valutazione ambientale strategica", aggiunge.

Il Consiglio di Stato, recentemente, ha accolto il ricorso della Regione contro la decisione del Tar che "bocciava" la scelta di realizzare il secondo inceneritore a Tossilo.

"Ora speriamo che il Tar bocci il piano regionale dei rifiuti", dice Franca Battelli, presidente di No Waste Sardegna.

"Diciamo no al piano perché con gli inceneritori la Regione punta a una scelta che non solo è dannosa per la salute delle persone ma che è superata dalle tecnologie", sottolinea Mariangela Barca, sindaco di Sarule. "Crediamo nello sviluppo della Sardegna che passa attraverso agricoltura, turismo sostenibile, eccetera. Puntare sugli inceneritori significa invece avrere un'idea di sviluppo che va nella direzione contraria".
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