Il triste declino del Sant’Elia: lo stadio cade a pezzi, resiste solo la porta davanti alla Nord
Il futuro è un nuovo impianto super moderno al quale la società rossoblu e il Comune di Cagliari stanno lavorandoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Trascurato, desolato, triste. Ringhiere mangiate dalla ruggine, macchia mediterranea alta più di un metro e mezzo, attorno alla pista una decina di pale e cresciute spontaneamente. E ancora: seggiolini (quelli rimasti), coperti dalla polvere e da colori ormai opachi, negli spazi lasciati liberi dall'erba sulle tribune.
Un’atmosfera spettrale aleggia all'interno dello stadio Sant’Elia che sta letteralmente cadendo a pezzi. Nell’attesa che si concluda il procedimento per la costruzione del nuovo stadio, il vecchio e glorioso Sant’Elia vive, o meglio sopravvive, in un limbo, aspettando di essere demolito per far posto al nuovissimo e super moderno impianto che (si spera) ospiterà anche gli Europei del 2032.
Il Sant’Elia è un posto magico per Cagliari, per il Cagliari e per tutti i tifosi rossoblu: una ragione per tutte, perché qui ci ha giocato Gigi Riva. Fa impressione vedere lo stadio ridotto in quelle condizioni: forse non è un caso che l’unica porta rimasta in campo , quella che dà le spalle alla Nord, abbia resistito a otto anni di abbandono. È lì infatti che che Pisacane ha gonfiato per l’ultima volta la rete, segnando l’ultimo gol (maggio 2017) al Sant’Elia. Quasi un modo per dire che la storia non si cancella.
Il futuro è un nuovo impianto super moderno al quale la società rossoblu e il Comune di Cagliari stanno lavorando (da anni ormai). Il 2025 sembra poter essere l’anno buono per chiudere la partita burocratica- amministrativa e aprire quella nuova. Dipenderà da quando arriverà l’ok della Regione (Assessorato Ambiente): la speranza è che la conferenza di servizi possa dare il via libera (il Paur) prima dell’estate, in modo che il Comune possa bandire la gara internazionale per la costruzione dell’impianto prima della fine dell’anno.