«Per la Sardegna e la Sicilia, ma anche per l’Italia intera, il mare ha rappresentato e rappresenta uno dei tessuti su cui si è costruita la civiltà di questi popoli: oggi la risorsa mare costituisce un importante contributo al Pil italiano. Siamo tra il secondo e il terzo posto in Europa per attività crocieristica, e turistica, movimentazione di merci e passeggeri». Lo ha detto Nello Musumeci, ministro per le Politiche del Mare, oggi a Cagliari per Ideario 22, il Festival culturale della Città di Cagliari. «Il guaio – ha evidenziato - è che tutti i soggetti che intervengono direttamente o indirettamente sul mare non hanno mai trovato un punto di raccordo. L’obiettivo del presidente Meloni e di tutto il Governo è quello di istituire un tavolo di confronto, un comitato interministeriale già istituito affinché ci si ritrovi con i rappresentanti di tutti i dicasteri – la pesca, la cantieristica, la crocieristica, la biologia marina, le infrastrutture - in modo che si possano evidenziare gli anelli deboli della filiera, consolidarli e alimentare quelli forti che oggi consentono un contributo assai rilevante alla ricchezza del nostro Paese».

Per Musumeci aver introdotto il principio di insularità in Costituzione è un grande successo: «Finalmente siamo riusciti a far dire al Parlamento italiano che vivere su un’Isola è bello ma anche costoso». Però, ha aggiunto, «per riuscire a ridurre gli svantaggi della vita su un’Isola servono infrastrutture, defiscalizzazioni, incentivi: negli obiettivi di governo, previsti già nella manovra di Bilancio, abbiamo già indicato una serie di tappe su cui costruiremo anche questa politica per obbedire al dettato costituzionale e affinché vivere su un’Isola sia anche conveniente, non solo bello».

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