Dal 19 settembre ha girato la Sardegna in bicicletta. Cristian Buzzelli, 34enne di Fano (Pesaro Urbino), era alla ricerca di risposte per sé e di sorrisi da regalare agli altri.

Il suo viaggio, iniziato a Porto Cervo, si è concluso oggi.

Single, con un padre e due fratelli che vivono nelle Marche, ha perso sua mamma Ornella nell'agosto dell'anno scorso, quando a 57 anni è morta dopo una battaglia contro il tumore. "È per farle vedere il mondo attraverso i miei occhi che ho deciso di partire". "È stata la mia maestra - spiega -, mi ha dato grandi insegnamenti e grandi principi. Il primo di questi è il sorriso, perché lei anche durante la malattia non lo ha mai perso".

Senza soldi, Cristian chiedeva cibo e un posto per dormire alle persone che incontrava, "a volte anche l'uso di una doccia, quando si poteva".

La bicicletta con i bagagli
La bicicletta con i bagagli
La bicicletta con i bagagli

Cosa le hanno risposto?

"In tanti mi hanno aiutato, ho scoperto che sui social girava il tam-tam del tipo 'aiutate questo ragazzo' con messaggi che dai sardi in vari posti d'Italia e del mondo invitavano parenti e amici a darmi una mano".

E ha funzionato?

"Direi di sì. Ho ricevuto anche qualche no, ovviamente. Ma la maggior parte sono stati dei sì. 'Un piatto di pasta non si nega a nessuno' mi dicevano".

Commenti?

"Ho portato un sorriso, pur tra le tante difficoltà incontrate. Qualche giorno fa per esempio ero a Castelsardo, sotto la pioggia, in direzione Santa Teresa. Tanti mi ringraziavano, e io ringraziavo loro".

Cosa faceva prima di questo viaggio?

"Avevo un mio ristorante, che ho dovuto chiudere per i mille debiti, oltre 150mila euro. Piangevo ogni giorno, poi ho deciso: giù la serranda e inizio una nuova vita. E così è stato".

Difficile?

"Molto. Non potevo uscire, non avevo disponibilità economiche per comprarmi nulla. E dico proprio nulla. Solo il cibo e a volte neanche tanto".

Uno scatto in ricordo del viaggio in Sardegna
Uno scatto in ricordo del viaggio in Sardegna
Uno scatto in ricordo del viaggio in Sardegna

Cos'ha fatto?

"Ho lavorato in vari posti, in Svizzera, e intanto ripianavo la mia situazione finanziaria e più il tempo passava più stavo meglio. Per il momento sono in ferie, in inverno deciderò come continuare, magari un nuovo impiego, sempre in Svizzera".

Perché ha scelto proprio la Sardegna per questo viaggio?

"Sono venuto qui a giugno, ho anche lavorato nella zona di Porto San Paolo, ma non mi piaceva e ho lasciato. Sono quindi andato a Porto Cervo dove ho conosciuto la Costa Smeralda ma non 'by night', perché non avevo soldi, bensì 'by beach'. E mi sono innamorato di questi posti".

Come si è spostato nel suo viaggio?

"Con una bici su cui avevo una tenda, una stuoia da yoga, dell'acqua, un beauty case, e due borsoni con pc, attrezzatura varia per le foto e poco altro".

I posti più belli che ha visto?

"Il golfo di Orosei, Cala Gonone, Cala Luna solo per citarne alcuni che mi sono rimasti nel cuore".

I meno belli?

"Cagliari non mi è piaciuta tantissimo, ma è anche la città in cui per la prima volta, dopo due giorni, ho dormito in una casa. Quindi l'ospitalità non è mancata".

Perché girare senza soldi?

"Un po' perché non li ho davvero, un po' perché voglio mettermi in gioco e scoprire se il mondo è così brutto come dicono".

Cristian Buzzelli, 34enne di Fano, gira la Sardegna in bicicletta
Cristian Buzzelli, 34enne di Fano, gira la Sardegna in bicicletta
Cristian Buzzelli, 34enne di Fano, gira la Sardegna in bicicletta

Cosa farà ora?

"Andrò a Roma, poi tornerò a casa per rivedere la mia famiglia. C'è anche il sogno di andare a Bali, in meditazione, per affrontare un'introspezione diversa".

Ma prima o poi tornerà alla vita "normale"?

"Chi lo sa, io sono convinto che si possa vivere anche senza lavorare, quindi senza soldi. Se decidessi di andare in un monastero in India e da lì dare la mia energia a chi mi viene a trovare lo potrei fare. Oppure andare in Africa e stare con i bambini, aiutare loro e le comunità del posto".

Altri progetti?

"Il cammino di Santiago in bicicletta e da lì capirò davvero cosa voglio per il mio futuro. Per ora sono a un bivio".

Qual è lo scopo di tutto questo?

"Voglio vedere se davvero, come si dice, esistono solo cattiveria e pessimismo o, invece, la gente può essere anche felice. Vorrei spronare chi è in letargo o chi pensa che la vita non sia bella. Tutto si recupera, l'importate è crederci".

E cos'ha capito?

"Che la vita può anche essere difficile, ma il sorriso non ce lo deve togliere nessuno. Ora non ho niente, ma sono felice".

Se sua mamma potesse sentirla cosa le direbbe?

"Continua così".

Sabrina Schiesaro

(Unioneonline)
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