La Sardegna è tra le poche Regioni in cui i casi e i ricoveri da coronavirus sono aumentati nell'ultima settimana rispetto alla precedente. Lato positivo, sono aumentati anche i tamponi, e abbiamo assistito per la prima volta da inizio seconda ondata a un calo del rapporto positivi/tamponi e positivi/casi testati.

In Italia invece la discesa dei contagi continua, anche se rallenta. Accelera invece il calo dei ricoveri e delle terapie intensive, mentre non accennano a calare i morti, l'augurio è che quello della settimana appena trascorsa sia il picco.

Nell'Isola nella settimana fra il 30 novembre e il 6 dicembre sono state rilevate 3.040 infezioni da Covid-19, contro le 2.653 della settimana precedente. Solo Veneto (21.660 vs 20.907) e Puglia (11.123 vs 9.711) hanno peggiorato questo dato negli ultimi sette giorni.

Tuttavia in Sardegna, a differenza di Veneto e Puglia, è aumentato anche il numero di tamponi: 4.700 in più negli ultimi sette giorni. Il rapporto positivi/tamponi cala lievemente per la seconda settimana di fila: è all'11,1%, prima all'11,7%, prima ancora al 12,5%, picco di questa seconda ondata. Cala ancora di più il rapporto tra positivi e casi testati: si attesta al 13,4%, nelle due settimane precedenti era al 15,1%.

RICOVERI E DECESSI - Sul fronte ospedaliero, buoni segnali dalle terapie intensive. In questa settimana sono diminuite di 5 unità, nella scorsa di 1, erano andate sempre aumentando nel mese di novembre. Sono 64 i pazienti ricoverati in condizioni critiche. Non va bene invece negli altri reparti. I ricoveri continuano ad aumentare: +62 questa settimana, erano +51 la settimana scorsa, per un totale di 616 pazienti ricoverati con sintomi. Solo Emilia Romagna (+68) e Veneto (+66) hanno fatto peggio, ma parliamo di Regioni molto più popolate. Ricoveri in crescita anche in Friuli (+32) e Abruzzo (+8), segno meno in tutte le altre Regioni.

I decessi: nell'Isola sono 52 quelli dell'ultima settimana (diventano 95 se consideriamo i 43 di Nuoro notificati tutti in un giorno per via di ritardi nella registrazione del dato), la settimana scorsa erano 47, nelle due precedenti era stato raggiunto il picco di 67 vittime a settimana.

IN ITALIA - Nel resto della Penisola continua per la terza settimana di fila il calo dei contagi ma decelera. Sono 143.700 quelli dell'ultima settimana, prima 176.310, prima ancora 230.339. Il picco, tra il 9 e il 15novembre, è stato di 243.425 contagi settimanali. Il rapporto tamponi/positivi è al 10,9%, la scorsa settimana al 12,3%, al picco aveva raggiunto una percentuale del 16,2%. In calo anche il rapporto tamponi/casi testati, al 24,4% dal 25,3%, al picco era del 28% (parliamo sempre della settimana 9-15 novembre). Un dato, quest'ultimo, che va preso con le pinze: diverse Regioni infatti fanno prima uno screening coi test antigenici (non conteggiati nel bollettino), poi sottopongono i positivi a tampone molecolare. Una selezione a monte che fa indubbiamente aumentare la percenutale.

I dati migliori arrivano dagli ospedali: i ricoverati con sintomi calano di 2.488 unità, sono 30.391. La settimana scorsa il primo calo, di 1.400, dopo il picco raggiunto nella settimana tra il 16 e il 22 novembre. Stesso andamento per le terapie intensive, calate di 299 unità, dopo il -48 della scorsa settimana. Sono 3.454 i pazienti in condizioni critiche. Friuli a parte (+2), le terapie intensive sono in calo in tutte le Regioni nell'ultima settimana.

I decessi degli ultimi sette giorni sono 5.174, è il dato più alto. Ma è aumentato di poco rispetto ai 5.081 della settimana precedente, dato che potrebbe farci sperare in un raggiungimento del picco. Ma senza troppe illusioni, ancora tanta gente continuerà a morire.

In questa settimana la Regione con più contagi è stata come sempre la Lombardia (23.247, ma erano oltre 34mila nella precedente), ora tallonata dal Veneto con 21.660 contagi. Staccate le altre, con Emilia Romagna, Lazio, Campania, Piemonte e Puglia sopra i 10mila contagi.
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