Il 4 novembre «celebriamo il Giorno dell'Unità nazionale e la Giornata delle Forze armate, con il pensiero rivolto a coloro che hanno servito l'Italia per renderla unita, libera e democratica», ha detto ieri il presidente Sergio Mattarella salutando un gruppo di allievi degli istituti di formazione militare.

Dopo la deposizione alle 9 di una corona di fiori all'Altare della Patria a Roma, il capo dello Stato volerà a Cagliari per prendere parte alla grande cerimonia che si svolgerà al porto.

Si comincia alle 11.30, in programma i discorsi del capo di stato maggiore della difesa, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e del ministro della Difesa Guido Crosetto. Non è previsto invece che Mattarella parli.

L'anno scorso aveva spiegato che «il 4 novembre ci richiama, con rinnovata commozione, le tante vite spezzate durante gli aspri combattimenti della Prima Guerra Mondiale, un conflitto che lacerò e devastò l'Europa intera. Fu una grande prova per i tanti che, provenienti da ogni angolo del Paese, affratellati sotto il Tricolore, con coraggio ed eroismo portarono a compimento il sogno risorgimentale, ricongiungendo Trento e Trieste alla Nazione».

Il presidente consegnerà le decorazioni a cinque bandiere, tre dell'Esercito, una dell'Aeronautica e una dei Carabinieri, seguirà la sfilata di circa 500 militari, quasi tutti sardi, molti della Brigata Sassari. A questo punto ci sarà l'esecuzione dell'inno nazionale, l'esibizione delle Frecce tricolori e il lancio di sei paracadutisti, uno per ciascun reparto, mentre il sesto porterà una grande bandiera dell'Italia. In chiusura, 21 cannonate a salve dalla nave Alpino, fregata missilistica della Marina militare. Nella tribuna d'onore ci saranno il presidente della Regione Christian Solinas e diversi assessori, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (con Giunta e consiglieri) e altri ottanta primi cittadini in arrivo da tutta l'Isola.

(cr. co.)

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