Sono immobili. Ma sono grandi e tanti i movimenti sugli edifici di proprietà dell’Ersu, l’ente per il diritto allo studio di Cagliari. Sulla carta, per ora. Ma i soldi (in parte) ci sono, i progetti anche. E arrivano le prime polemiche. 

Il piano è contenuto nel documento del 27 settembre che corregge  il “Nuovo assetto infrastrutturale”, che era stato approvato ad agosto dell’anno scorso. Allora c’era un commissario straordinario. Ora al vertice c’è un presidente con pieni poteri: Cosimo Ghiani. Firma lui, con il direttore generale Raffaele Sundas. 

E traccia il futuro dell’edilizia universitaria (e non solo) cagliaritana attraverso nove azioni. 

EX ISTITUTO CIECHI. L’Ersu vuole acquisire l’ex istituto ciechi di via Nicolodi (sopra viale Fra’ Ignazio) e usarlo per realizzare una mensa, alloggi e punti studio. L’obiettivo è realizzare il “Campus Sant’Ignazio”. 

VIA LA CARITAS. La mensa dei poveri per l’Ersu non va bene davanti all’ingresso dell’Anfiteatro. Deve essere spostata altrove, in accordo con il Comune e con la Caritas di don Marco Lai, che la gestisce. In passato si era parlato degli spazi di via Premuda. Lontani, e molto, dal centro.

EX MODERNO. Era una casa dello studente, ora è un edificio abbandonato, potrebbe diventare la sede degli uffici dell’ente: palazzo Vivanet, o ex Moderno, in via Roma, sarà riqualificato e potrebbe anche ospitare spazi studio. I soldi ci sono, si attende il via libera della Regione. 

LA SEDE. Il palazzone sul Corso Vittorio Emanuele, all’angolo con via Sassari, è quello che ospita attualmente gli uffici: diventerà una casa dello studente. L’Ersu punta ai fondi di un bando del Pnrr che è stato appena pubblicato. 

LA MENSA. Si inizia a parlare di soldi veri. In cassa ci sono 22,5 milioni di euro. Tre vengono destinati all’ampliamento della mensa di via Trentino. Per gli altri 19,5 si parla di “nuovi posti alloggio nella zona urbana allargata di viale Sant’Ignazio”. Si pensa di acquisire immobili già pubblici   o al centro di procedure fallimentari. C’è poso da sbagliare: non c’è scritto ma l’obiettivo potrebbe essere la ex Clinica Lay, che fu della famiglia Ragazzo. Molto costosa e molto grande, però. L’alternativa è la Maria Ausiliatrice, ma se la sarebbe già accaparrata un altro imprenditore, all’asta: ci nasceranno appartamenti di lusso. 

BUSINESS VIA TRENTINO. Il sesto intervento è il più grosso: la costruzione di una nuova casa dello studente in via Trentino, sullo sterrato che adesso è usato (in parte) come parcheggio. Serve un programma urbanistico integrato, che deve coinvolgere anche la Regione e il Comune. I soldi? La formula per trovarli c’è già: un project financing. Un privato c’è già e  sarebbe anche pronto a partire. Ma prima bisognerà convincere parte dei proprietari dei terreni. Oltre che  superare gli ostacoli già sollevati in Comune. “Con una mozione approvata nel 2021 avevamo impegnato il sindaco e la Giunta ad avviare le interlocuzioni con i proprietari dell’area per effettuare, entro 60 giorni delle indagini archeologiche. Sono state fatte?”: la domanda arriva da Matteo Massa (Progressisti), che torna sul punto con un’interrogazione. Che contiene altri quesiti: “L’Ersu ha fatto ufficialmente sapere qualcosa al Comune sul suo progetto? Le proposte sono state formalizzate? E i comitati dei cittadini sono stati informati o coinvolti?”. Le domande appaiono retoriche, perché la risposta pare essere “no” per tutte. Ma si dovrà attendere il giorno della discussione, per saperlo. Massa attende. Come i residenti della zona. E altri. 

CAMPUS E PUNTI STUDIO. Nella sua rimodulazione l’Ersu propone al Comune anche una revisione degli accordi su viale La Playa: uno scambio di spazi che gravitano intorno ai due silos (uno vincolato e l’altro no) accanto al campus che dovrebbe aprire a gennaio. Alla fine si propone al Comune anche di aprire punti studio alla ex vetreria di Pirri e nel parco di Molentargius. Poca roba, in termini di denaro, rispetto ai precedenti punti considerati molto più rilevanti e sui quali c’è molta attenzione. 

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