La polemica sul Teatro Lirico di Cagliari, accesa dalle presunte assunzioni pilotate e da episodi di assenteismo, su cui tra l’altro la Procura ha aperto un fascicolo (tra gli indagati c’è anche il Soprintendente Nicola Colabianchi), divampa anche al vertice. 

Si è infatti dimesso dal consiglio di indirizzo della Fondazione (dove era stato nominato in rappresentanza della Regione) il consigliere e vicepresidente Giuseppe Farris, avvocato, ex leader dell’opposizione ai tempi della prima Giunta Zedda in Consiglio comunale a Cagliari.

Farris ha indirizzato la lettera di dimissioni al presidente della Regione, al sindaco e al collegio dei revisori dei conti.
Numerose le motivazioni citate da Farris, rivolte al presidente dell’Ente lirico, nella figura del sindaco Paolo Truzzu
. Testuale: «In primis, la circostanza che Ella, nel corso degli ultimi mesi, abbia persistito nel convocare il Consiglio in orario antimeridiano, di fatto precludendo a chi, come il sottoscritto, non trae sostentamento dalla finanza pubblica e svolge l'incarico interamente pro bono, al possibilità di un'effettiva partecipazione. Ciò in spregio ai più elementari doveri di rispetto istituzionale e nonostante in più occasioni L'abbia invitata, anche con comunicazioni scritte, a fissare le riunioni in fasce orarie pomeridiane o serali, come del resto da consolidata tradizione del Consiglio».

Farris ricorda di essere «l’unico consigliere nominato dalla R.A.S., che con uno stanziamento annuale fra i più elevati nel panorama delle Fondazioni Lirico Sinfoniche Italiane, garantisce la sopravvivenza del Teatro e a cui, pur nell'indivisibilità del Consiglio di Indirizzo, sono chiamato a rendere il conto». 

Per il legale «questo profilo rileva, altresì, che in violazione dello Statuto e malgrado i numerosi solleciti, il Sovrintendente continui ad omettere la formazione trimestrale della relazione artistica e la rendicontazione economica / finanziaria, giacché l'ultima risale a Settembre 2022, così impedendo l'esercizio dell'attività di controllo del Consiglio. Consiglio che, ridotto a poco più di un orpello, è stato privato anche della funzione di elaborazione degli indirizzi e viene convocato esclusivamente per l'adozione delle deliberazioni strettamente previste per legge o per statuto».

Farris non ha gradito neppure il trasferimento del mercato in piazza Nazzari: «Sul punto, ed è appena il caso di rammentarlo, solo a mezzo dei mass media si è appresa la Sua volontà di trasferire il mercato civico di San Benedetto in piazza Nazzari. Uno spazio inaugurato appena nel Giugno 2020, riqualificato con il finanziamento della R.A.S. a valere sui fondi PAC e attuato tramite un accordo di programma fra Comune, Regione, Fondazione Teatro Lirico, Città Metropolitana e Conservatorio, che ospitando la rassegna estiva "Classicalparco" ha garantito l'operatività del Teatro anche sotto l'emergenza pandemica. Da ultimo, ma non per ultimo, rileva anche la recente indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Cagliari e di cui si è appreso dai mass media».
Chiusura caustica: «Ferma la mia cultura garantista, nell'auspicare che gli indagati possano dimostrare la loro estraneità, osservo che le contestazioni mosse, almeno in parte, concernono l'applicazione di istituti di cui, in molteplici circostanze, ho lamentato», conclude Farris, «unitamente al rappresentante del ministero della Cultura, l'opacità della gestione. Tanto esposto, nel ribadire le mie dimissioni irrevocabili, colgo l'occasione per augurare alla Fondazione, vanto autentico per l'intera Sardegna, gli auguri per un proficuo e sereno lavoro».

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