Tamponi rapidi per il coronavirus anche negli aeroporti della Sardegna.

Sono stati effettuati a partire da oggi sui passeggeri in arrivo dai Paesi a rischio, come ad esempio la Spagna e Malta, direttamente collegati all'Isola. Ma sotto la lente restano anche Croazia e Grecia.

A Elmas e Olbia, sono già stati allestiti appositi box, che ospiteranno personale incaricato da Ats. Quindi tocchierà a Alghero.

Questo pomeriggio 68 passeggeri sbarcati da Madrid sono stati sottoposti a tampone rapido allo scalo cagliaritano. I medici delle Usca hanno effettuato i test, che saranno processati all'ospedale Santissima Trinità. I risultati sono attesi nelle prossime 24 ore.

Lo screening proseguirà nei prossimi giorni con l'arrivo di altri aerei dalla Spagna: mercoledì 19, giovedì 20 e domenica 23 per i voli provenienti da Barcellona, Siviglia e Valencia, sabato 22 per quello proveniente da Madrid.

"Le prime due aree di controllo aeroportuali consentono ai viaggiatori provenienti dalle aree indicate nelle ordinanze ad alto rischio di effettuare, in seguito alla compilazione di un apposito modulo, il tampone per la diagnosi del Covid-19. I campioni sono poi processati nei laboratori dell’AOU di Cagliari e di Sassari e del Santissima Trinità e i risultati sono forniti entro le 24 ore successive. In caso di positività, i viaggiatori saranno presi in carico dai Servizi di Igiene competenti per territorio e saranno monitorati e sottoposti al periodo di isolamento. Inoltre, saranno attivate tutte le procedure sugli eventuali contatti del paziente risultato positivo", spiega una nota dell'Ats.

"L'installazione delle prime due aree di controllo aeroportuali rappresenta un'importante forma di tutela a vantaggio della salute pubblica - dice il Commissario Straordinario di ATS Sardegna Giorgio Carlo Steri -. Il nostro compito è quello di individuare, circoscrivere e contenere. Grazie al lavoro svolto nei mesi scorsi, la Sardegna è risultata Covid free: siamo riusciti a isolare tutti i focolai, ora non possiamo abbassare la guardia ma, al contrario, dobbiamo vigilare sugli arrivi dai Paesi a rischio, cercando di identificare subito eventuali passeggeri positivi anche asintomatici".

Nel rispetto della normativa, precisa Ats, i passeggeri proventi dalle aree a rischio possono anche effettuare il tampone nel paese di provenienza nelle 72 ore precedenti all'atterraggio per certificare la loro negatività al virus o essere presi in carico dall'Ats Sardegna entro le 48 ore successive al loro arrivo nell'Isola. In quest'ultimo caso, dopo aver contattato i servizi sanitari, i viaggiatori dovranno attendere l'esito del tampone nel rispetto delle regole sulla quarantena preventiva e volontaria.

"In questo momento si è abbassata l’età del contagio, ma la malattia e i casi gravi sono sempre dietro l’angolo – continua Steri - e e la raccomandazione è sempre quella di usare la mascherina, lavarsi la mani spesso e mantenere il distanziamento sociale per quanto possibile: con l’adozione di queste tre semplici regole le possibilità di ammalarsi sono veramente remote".

Per quanto riguarda i porti, al momento nessuna indicazione è ancora arrivata all'Autorità del mare di Sardegna. Da quanto si apprende, test rapidi dovrebbero essere predisposti a breve a Porto Torres, per quanto riguarda i collegamenti con Barcellona.

(Unioneonline/l.f.-L)

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I PRIMI TEST (Video di Michele Ruffi):

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