Aveva pagato carburanti e sigarette con soldi falsi e per questo il gestore del distributore lo aveva denunciato. Sarebbe questo il motivo dell’attentato incendiario che il 14 aprile dell’anno scorso ha mandato in cenere il rifornitore di carburanti Esso di viale Marconi. Gli uomini della Squadra mobile (Sezione reati contro il patrimonio), coordinati da Fabrizio Mustaro hanno arrestato Simone Cocco, 33 anni di Monserrato, carrozziere (sospettato di essere il mandante) e due presunti esecutori, Andrea Prasciolu, 49 anni, di Cagliari ed Enrico Ecca, 41 di San Sperate. Nel corso delle indagini i poliziotti hanno scoperto che Prasciolu sarebbe stato coinvolto anche nell’incendio a Sestu di un’auto di una giovane commessa. Per questa vicenda sono finiti a Uta anche Valter Casula, 52 anni, e Pierluigi Corda, 53 anni, di Cagliari.

Non è tutto, le manette sono scattate anche per Chiara Saba, 41 anni, di Cagliari, titolare di una serie di b&b tra il capoluogo e il Margine Rosso, avrebbe avvisato l’attentatore coinvolto nei roghi di viale Marconi e di Sestu che la Polizia lo stava cercando.

Inferno di fuoco

La notte del 14 aprile 2022 in viale Marconi era scoppiato l’inferno. Gli attentatori avevano parcheggiato sotto la tettoia un camion compattatore rubato poco prima all’Econord di Quartucciu. Da lì erano partite le fiamme che in pochi minuti avevano avvolto la struttura. Solo l’intervento dei Vigili del fuoco, arrivati dalla vicina caserma, aveva evitato l’esplosione dei serbatoi del gas e dei carburanti. I danni, visibili ancora oggi, erano stati ingenti: 500 mila euro.

15 04 2022 cagliari incendio distributore esso viale marconi - foto giuseppe ungari
15 04 2022 cagliari incendio distributore esso viale marconi - foto giuseppe ungari
15 04 2022 cagliari incendio distributore esso viale marconi - foto giuseppe ungari

La svolta

La svolta è arrivata da un’email utilizzata in un tablet rubato all’Econord assieme ai due camion (uno è finito in cenere nell’attentato, l’altro è stato “cannibalizzato” poco distante). Attraverso l’indirizzo di posta elettronica gli investigatori sono arrivati a una giovane studentessa che lo aveva ricevuto in regalo per il diploma da un parente che a sua volta lo aveva acquistato da due bosniaci (denunciati per ricettazione). Bingo. I due hanno raccontato di averlo avuto da uno dei presunti incendiari. Per gli agenti la strada da allora è in discesa. Intercettano l’uomo e in poco tempo arrivano a individuare il complice e il mandante. «Nel 2016, i gestori della stazione di servizio avevano denunciato l’uomo per aver utilizzato in tre o quattro occasioni banconote false per acquistare benzina e tabacchi per una cifra di poche centinaia di euro», spiega il capo della Squadra mobile Mustaro. 

A. A.

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