Quattordicesimi in Italia, ma in una classifica dove vince il peggiore: quella dei dipendenti comunali che lavorano meno giorni l'anno.

Si assenta in media per 56 giorni lavorativi, il personale del Municipio: certo, non sono gli 87,3 giorni che fruttano al Comune de La Maddalena il secondo posto nazionale (sconfitto, si fa per dire, solo da Locri con 99,4 giorni di assenza per dipendente).

Non consola che, tra i capoluoghi di provincia, si aggiudichi un quarto posto il Municipio di Nuoro con 59,7 assenze l'anno in media (in testa c'è Cosenza con 65,1).

Malgrado tutto, il quattordicesimo posto cagliaritano nella classifica delle assenze, non è una di quelle voci che un disoccupato inserirebbe nel curriculum.

SCETTICISMO - Questi dati - contestati dai dipendenti cagliaritani - sono finiti su tutti i giornali nazionali. Dunque, tutta l'Italia sa che lo Stakanov (il minatore sovietico divenuto il simbolo del lavoratore-modello) del terzo millennio non parla con l'accento casteddaio.

Il quattordicesimo posto dei meno presenti al lavoro nei capoluoghi di provincia, insomma, non è una bella figura.

IL CALCOLO - Premesso che le condizioni sono uguali per tutti i Municipi nel rapporto (anche se qualche dubbio resta, ma lo si vedrà più avanti), questi 56 giorni di assenza dei comunali di Cagliari (secondo la ricerca Ermes) sono poco superiori alla media nazionale: 50,2.

Sono tanti, 56 giorni, ma solo perché comprendono le ferie (in media, 31,3 giorni), dunque le assenze pro-capite scendono a 25 giorni l'anno.

Ermes inserisce nel Comune di riferimento 10,3 giorni di malattia, 3,4 per la legge 104 (assistenza di familiari non autosufficienti), 3 di maternità/paternità o congedo parentale e 2,3 per altre ragioni (lutti, concorsi ed esami), per ogni dipendente.

C'è chi va in malattia per mesi e chi mai: 10,3 giorni ciascuno è dunque la media.

Chi fa peggio è sopra nella classifica dei pelandroni, chi fa meglio è sotto. E Cagliari è sopra di 5,8 giorni l'anno di assenza in più per ogni dipendente.

I DIPENDENTI - Il personale del Comune ride sotto i baffi: ride perché considera questi dati una "balla spaziale" (frase utilizzata da due di loro, negli uffici di via Sonnino), sotto i baffi perché parlano solo in forma anonima.

In media, è il cento per cento. Però, parlano: c'è chi riferisce di mobbing molti anni fa, c'è chi se la prende con Ermes: "Che statistica di assenteismo è, se conta anche i giorni di ferie?".

Infatti è una classifica delle assenze, non dell'assenteismo.

Quest'ultimo, lo commette chi manca dall'ufficio per false malattie, il che è una frode ai danni del datore di lavoro. Rimane anonimo anche un comunale che ha passato la cinquantina: "Assunto nel 2010, mai un'assenza per malattia. Ho appena esaurito le ferie: quelle del 2016, però. Qui non c'è assenteismo: chi ha fatto l'indagine ha sbagliato i conti".

Un impiegato dei Lavori pubblici sottolinea che "spesso facciamo gli straordinari, non assenze. Se nei piccoli Comuni, a parte La Maddalena, va meglio, è perché il dipendente sa che, se si assenta, blocca un servizio: ad esempio, quel giorno non si rilasciano carte d'identità. Travolto dalle responsabilità, va al lavoro anche malato".

Una collega delle Attività produttive ridacchia: "Ma siamo sicuri che abbiano letto bene i dati pubblicati sul sito del Comune nella sezione Trasparenza? Mi sa di no: io non manco quasi mai, e così gli altri, tranne chi ha gravi malattie".

Poi, varca la porta un dirigente comunale: "Raramente abbiamo assenze, tranne i casi di patologie gravi: ferie a parte, certo, ma che razza di indagine è? Le ferie si devono godere".

IL COMUNE - Anche Danilo Fadda, assessore al Personale, ha qualche perplessità sui metodi della ricerca, ma accende un faro sulla realtà: "Sette anni di blocco delle assunzioni hanno aumentato l'età media: il personale ha più acciacchi e soprattutto genitori più anziani, quindi più spesso non autosufficienti. Nel 2015", aggiunge Fadda, "le assenze medie erano di 58,11 giorni, ora di 55,75: il dato è migliorato. È stato dimostrato che il telelavoro da casa e lo smartworking con un computer portatile da qualsiasi luogo diminuiscono del 70 per cento le assenze: chi ha qualche linea di febbe, si mette al pc e lavora anche in pigiama. Noi stiamo iniziando queste pratiche. Inoltre, un protocollo d'intesa con l'Azienda ospedaliero-universitaria consentirà, ai dipendenti, controlli sanitari migliori di quelli previsti dalle norme", conclude Danilo Fadda.

I DUBBI - Resta qualche perplessità sulla classifica di Ermes, secondo la quale il peggior Comune d'Italia per assenze di dipendenti è Locri (99,4 in media): non stupisce, in un luogo ad alta densità mafiosa.

Però c'è da chiedersi come sia possibile che, al quinto posto dei migliori Comuni per presenzialismo, ci sia Casal di Principe (22,2 giorni di assenza pro capite): risulta che i dipendenti casalesi nemmeno godano delle ferie e non si ammalino mai. Forse, le assenze, non le fanno, oppure non le annotano.

Ma tutto questo, Ermes non lo sa.

Luigi Almiento

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