"Una epidemia non è una situazione stabile, su un piatto c'è la pressione del virus, dall'altra parte chiusura delle scuole, dei ristoranti, e la vaccinazione. Se noi dal piatto leviamo le misure di contenimento e dall'altra parte diamo più opportunità, è chiaro che cambia l'equilibrio, cambia immediatamente, quindi una cosa che funzionava in zona arancione non necessariamente funziona in zona bianca o in zona gialla. E questo è successo in Sardegna".

Questo il giudizio sulla situazione Covid nell'Isola espresso da Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova, che ha collaborato con la giunra Solinas all'organizzazione del monitoraggio "Sardi e Sicuri", ancora in corso.

In particolare, spiega Crisanti, la Sardegna "in qualche modo è riuscita a contenere e ad andare in zona bianca. Nel momento in cui è andata in zona bianca, senza un rafforzamento dell'attività che si fa per combattere il virus, è chiaro che riparte il contagio".

"Se la Sardegna fosse rimasta zona gialla ancora per due o tre settimane, saremmo arrivati ad eliminare il virus, ma è chiaro che, spostato l'equilibrio della bilancia - aveva anche sostenuto Crisanti in un'intervista - le misure messe in campo non tenevano più. Il virus aumenta a una velocità esponenziale. Quello che possiamo fare noi è solo lineare, quindi siamo sempre indietro".

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata