Corte d’Appello, Gemma Cucca va in pensione: cambia il caso Todde?
In magistratura dal 1981, ha guidato il Collegio di garanzia elettorale che ha dichiarato la decadenza della presidente. Le ipotesi di una svolta nella strategia contro il ricorso della governatricePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È andata via senza grandi cerimonie, con la sobrietà che l’ha sempre contraddistinta nel suo mandato alla guida del più prestigioso ufficio giudicante della Sardegna e, in precedenza, nella sua carriera di giudice. Da qualche giorno Gemma Cucca, 70 anni, non è più la presidente della Corte d’appello di Cagliari: è andata in pensione per sopraggiunti limiti di età, come prevede la legge, al termine di una lunga militanza nelle file della magistratura. L’ormai ex presidente ha liberato il grande ufficio, salutando e ringraziando i dipendenti e i colleghi che hanno lavorato con lei per quasi otto anni.
Gli interrogativi
Ma la domanda che ora tutti si stanno facendo da qualche giorno, sia nei corridoi del Palazzo di Giustizia che in quelli della Regione, è una sola: ci saranno riflessi sulla causa in via di definizione davanti al Tribunale sul ricorso della governatrice Alessandra Todde contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale (presieduto proprio da Cucca)? Nei mesi scorsi, infatti, l’organo di vigilanza aveva sanzionato (con voto a maggioranza) la leader del centrosinistra con 40mila euro e la trasmissione del provvedimento al Consiglio regionale per l’eventuale decadenza, contestandole irregolarità nel rendiconto delle spese della campagna per il voto del febbraio 2024. La domanda è legittima perché proprio l’ex numero uno della Corte aveva deciso di resistere al ricorso dei legali della presidente Todde affidandosi ad una difesa interna: il componente del collegio Riccardo Fercia, professore di diritto romano e avvocato, e la direttrice Daniela Muntoni. Niente incarico, dunque, all’Avvocatura dello Stato.
Le indiscrezioni
In queste ore filtra l’indiscrezione che entrambi i difensori del Collegio di garanzia elettorale possano essere sostituiti proprio dall’Avvocatura dello Stato, anche se, su questa ipotesi, peserebbe un parere proprio dell’Avvocato Generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli, rilasciato quando ha annunciato che rappresenterà lo Stato (come deliberato dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo 2025) nell’udienza di luglio davanti alla Corte Costituzionale, chiedendo l’inammissibilità del ricorso per il conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione. «Il Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’appello di Cagliari», si legge, «deve considerarsi organo statale soltanto quando esercita le proprie funzioni in ordine alle elezioni del Parlamento italiano. Non è più tale, invece, quando svolge le sue funzioni di vigilanza in ordine alle elezioni del Consiglio regionale della Sardegna». Un’altra ipotesi, più complessa, è che venga tirata in ballo l’Avvocatura regionale, ma anche quest’ultima strada risulterebbe complicata visto che i legali regionali sono costituiti alla Consulta, in questo caso a sostegno del ricorso del Consiglio regionale. Secondo uno dei legali della presidente, Benedetto Ballero, «non ci saranno riflessi su questo procedimento. Piuttosto, con la nuova composizione del collegio di garanzia, potrebbe esserci in futuro per quanto riguarda un eventuale ricorso contro la decisione del tribunale ordinario che dovesse, come noi auspichiamo, darci ragione».
Il ricorso in Tribunale
Scadono invece il 2 maggio i termini imposti dal collegio del Tribunale civile di Cagliari guidato dal giudice Gaetano Savona (affiancato dai colleghi Francesco De Giorgi e Bruno Malagodi) per le conclusioni sul ricorso elettorale contro la sanzione da 40mila euro e la richiesta di decadenza avanzato dagli avvocati della governatrice (Benedetto e Stefano Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto). Numerosissime le parti che si sono presentate alla prima udienza, varie a sostegno della presidente Todde e altre in appoggio dell’ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale. Molto atteso è anche il parere della Procura della Repubblica che dovrà essere formalizzato entro venerdì prossimo dal procuratore aggiunto Guido Pani e dalla sostituta Diana Lecca. L’udienza finale, invece, è fissata per il 22 maggio.
Francesco Pinna