Corruzione, processo a Solinas: perizia del Tribunale per stabilire il valore dell’immobile di Capoterra
Per l’accusa la compravendita nascondeva una tangente versata da un imprenditore cagliaritano in favore dell’ex presidente della RegionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sarà una perizia del Tribunale a stabilire il valore dell’immobile di Capoterra venduto dall’ex presidente della Regione Christian Solinas per 550mila euro che, per la Procura, sarebbe il prezzo di una tangente in cambio di un «asservimento» a un imprenditore cagliaritano, Roberto Zedda, proprietario della società Arionline, che gestiva degli appalti con la Regione
L’hanno disposto i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari, davanti ai quali oggi si è aperto il dibattimento dopo il rinvio a giudizio disposto a marzo.
Alla prossima udienza il collegio presieduto dal giudice Giovanni Massidda comunicherà il nome dell’ingegnere a cui affidare la perizia.
Solinas è a processo con altri sei coimputati. La vicenda dell’immobile di Capoterra non è l’unica al centro del procedimento. Per il pubblico ministero Giangiacomo Pilia, che ha condotto le indagini della Guardia di Finanza, avrebbe anche promesso una nomina in Regione in cambio di una laurea ad honorem in un’università in Albania e dei corsi in un ateneo telematico. Tutte accuse che l’ex presidente Solinas ha rigettato con forza, ribadendo in ogni sede la correttezza del suo comportamento.
L’immobile di Capoterra
La prima accusa di corruzione è legata alla compravendita dei ruderi di un’ex abbazia a Capoterra, venduta dal numero uno del Psd’Az all’imprenditore Roberto Zedda per 550mila euro, dei quali 375mila versati. Un immobile che, però, il consulente della Procura ha stimato in appena 72mila euro. Per gli inquirenti, dunque, la differenza sarebbe la tangente. In ballo, secondo l’accusa, ci sarebbero stati degli appalti per dei termonscanner da fornire agli uffici regionali durante l’emergenza Covid ed eventuali altri presunti favori da fare all’imprenditore. Il difensore di Solinas, l’avvocato Salvatore Casula, in udienza preliminare aveva depositato due consulenze, sostenendo che la proprietà venduta varrebbe esattamente quando trascritto negli atti e che dunque non ci sarebbe stata alcuna tangente nascosta. Accusato di corruzione, per questa parte dell’imputazione, c’è anche l’ex consigliere regionale Nanni Lancioni, ritenuto il mediatore dell’affare.
La laurea albanese
Nella seconda contestazione, invece, l’ex governatore avrebbe promesso la nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo in cambio di una laurea ad honorem in Albania e di corsi in una università telematica a Roma. Qui, oltre a Solinas e Raimondi, andranno a processo anche l’ex consulente del presidente, Christian Stevelli, il rettore dell’Università di Tirana, Arben Gjata, e dell’Ateneo E-Campus, Alfonso Lovito.