Concessione sospesa, il Florio non ci sta: «Regole poco chiare, ci difenderemo»
Il bar di Cagliari si confronta con i clienti: «Come la pensate? Parliamone dal vivo, fino a quando ci lasceranno qua»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Pur rispettando la decisione del TAR, non siamo d'accordo e non ci fermeremo». Una frase che non vuole accendere polemiche, quella pubblicata su un post Facebook dal bar Florio di piazza San Domenico a Cagliari, ma che lascia presagire la voglia di riscatto e rivincita, dopo una battaglia iniziata a giugno scorso contro il Comune. La scintilla che ha fatto scoppiare la polveriera è stato un verbale della polizia locale che contestava ai proprietari «l’uso di un impianto elettroacustico di amplificazione sonora di brani musicali, gestito da dj, in assenza di valido titolo abilitativo». E ancora, stando a quanto scritto dagli agenti, sul posto «veniva prodotta e diffusa musica mediante una consolle. La strumentazione era installata all’interno del locale e la musica veniva propagata dall’interno verso l’esterno, udibile nella pubblica via in quanto la porta d’ingresso era permanentemente aperta». Tradotto: la musica – dal bar – si sentiva anche fuori, per strada. E questo, per regolamento, non è consentito.
Sanzione prevista: stop ai tavolini in piazza per 30 giorni, nel bel mezzo della stagione estiva. La sospensione della concessione poi era stata bloccata. Ma – nonostante questa prima vittoria – il Tar ha dato ragione al Comune. E i titolari non ci stanno: «Il disaccordo sta prima di tutto nella diversa valutazione dei fatti e per questo continueremo a sostenere le ragioni del Bar Florio nelle sedi opportune, per tutelare il nostro lavoro, la nostra buona fede e i nostri dipendenti. Ci siamo affidati al lavoro di ottimi legali a cui continua ad andare la nostra fiducia. Il disaccordo sta anche nell'idea di città che ci portiamo dentro: crediamo che la convivenza delle diverse esigenze dei cittadini sia indubbiamente la sfida più grossa nel vivere gli spazi comuni, ma anche la più gratificante quando portata avanti attraverso l'ascolto e il compromesso».
«Pensiamo – continua il post – che aver contribuito a ridare vita a una parte di Cagliari, insieme alle altre attività e a tutte le persone che hanno abitato con noi la piazza, sia stato un valore aggiunto per tutti. Nessuno escluso. Sappiamo di averlo fatto cercando di rispettare sempre le regole, anche quando si sono fatte poco chiare».
Infine la proposta: «Non possiamo quindi fare a meno di chiederci oggi come la pensino tutti quei cittadini, operatori culturali, amministratori comunali, esercenti e in generale chiunque negli ultimi dieci anni abbia vissuto il Bar Florio insieme a noi. Di questo ci piacerebbe discutere, più che delle singole carte; ma abbiamo deciso di non volerlo fare sui social e per questa ragione abbiamo chiuso i commenti. Vi aspettiamo dal vivo, in piazza, da domani venerdì 24 novembre e fino a quando sarà possibile esserci».
(Unioneonline/v.f.)