Il nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari dei carabinieri ha portato a termine un'importante operazione contro lo spaccio di cocaina, che veniva consegnata anche a domicilio sia nel capoluogo sia nell'hinterland.

Nel corso delle attività sono stati sequestrati beni di provenienza delittuosa.

Al centro del blitz, il business redditizio che consentiva agli indagati di vivere nel lusso nonostante dichiarassero al Fisco poco o nulla.

I militari hanno arrestato tre persone, mentre una quarta è stata denunciata.

Innumerevoli gli episodi di spaccio documentati. Sotto sequestro sono finiti beni mobili e immobili, quasi mezzo chilo di droga e oltre 70mila euro.

Le ordinanze cautelari, anche per l'ipotesi di auto-riciclaggio di denaro, sono state eseguite a partire dalle prime luci del giorno. Nel corso dell'inchiesta, denominata "Good Life", è stato accertato come due fratelli di 23 e 30 anni, S.S. e D.S., oltre alla fidanzata di quest'ultimo, la 27enne E.V., si siano resi responsabili di centinaia di cessioni di cocaina nei confronti di una vasta e diversificata clientela dai 20 ai 50 anni, tra i quali diversi liberi professionisti della cosiddetta "Cagliari bene".

Dopo brevissime comunicazioni telefoniche, gli spacciatori raggiungevano in auto punti d'incontro in luoghi prestabiliti nel capoluogo e a Elmas per lo scambio con gli assuntori. A volte gli appuntamenti venivano fissati nell'autolavaggio di proprietà dei due fratelli.

Il giro d'affari realizzato viene stimato in decine di migliaia di euro al mese e il ricavato veniva speso per tenere un alto tenore di vita e per vari investimenti.

I due principali indagati, per riciclare il denaro, avevano costituito una ditta individuale che si occupava della gestione di un autolavaggio a Elmas e una società per il commercio di auto. Inoltre avevano istituito un’associazione sportiva dilettantistica, affittando dei locali a Cagliari per la creazione di una palestra per la quale avevano già speso cifre importanti nell’acquisto di idonee attrezzature.

Numerosi sono i conti correnti intestati ai tre sui quali avvenivano frequenti e periodici versamenti di denaro che poi veniva usato per le spese correnti, l'acquisto di orologi di prestigiose marche, vestiti e accessori di alta moda, vacanze di lusso, cene in ristoranti esclusivi.

Le indagini patrimoniali dei carabinieri del Nucleo Investigativo hanno permesso di accertare la sproporzione del valore dei beni acquistati rispetto al reddito dichiarato o alle attività economiche lecite.

(Unioneonline/s.s.)

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L'INTERVISTA AL TENENTE COLONNELLO MICHELE LASTELLA (video di Matteo Vercelli):

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