Cisl Sardegna: 17 proposte per rilanciare l’Isola tra crisi e opportunità
«Ritorno alle urne? Sarebbe una sciagura per l’economia sarda»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un’Isola bloccata dall’incertezza politica e dalle lentezze amministrative rischia di perdere il treno del rilancio economico e sociale. È l’allarme lanciato dalla Cisl Sardegna, che stamattina a Cagliari ha presentato un pacchetto di 17 proposte per affrontare le sfide del 2025.
«Non possiamo permetterci rallentamenti o un ritorno anticipato alle urne: sarebbe una sciagura per il sistema economico e per la gestione dei fondi europei e PNRR», ha dichiarato il segretario generale Pier Luigi Ledda.
La ricetta del sindacato parte da un appello al dialogo tra istituzioni, imprese e parti sociali, per costruire un patto basato sulla responsabilità reciproca. Tra le priorità, un piano sanitario che rafforzi i servizi territoriali, riduca le liste d’attesa e garantisca equità nell’accesso alle cure.
La Cisl chiede anche di accelerare l’uso delle risorse del PNRR, investire in infrastrutture e rendere la pubblica amministrazione più efficiente.
Attenzione particolare è rivolta alle politiche per contrastare spopolamento e fuga di cervelli, promuovere la natalità e sostenere le famiglie. Fondamentale anche una strategia energetica che valorizzi le rinnovabili, redistribuendone i benefici alle comunità locali.
«La Sardegna – ha sottolineato il segretario generale – deve trasformare le sue criticità in opportunità, puntando su innovazione, inclusione e sicurezza sul lavoro. Il futuro della Sardegna dipende dalla capacità di agire subito, con coraggio e visione comune».