Una brutta disavventura che sarebbe potuta finire molto, molto peggio. Protagonisti, alcuni ciclisti tra i quali un cagliaritano, raggiunti da una scarica di pallini esplosa dal fucile di un cacciatore. Alla fine se la sono cavata con ferite superficiali (curate grazie all’intervento di un’ambulanza) e un grande spavento ma le conseguenze sarebbero potute essere ben più drammatiche.

L’episodio è avvenuto stamattina in Spagna, a una trentina di chilometri da Madrid, ed è proprio Nicola Epicureo, cinquantenne agente di commercio nel settore ciclistico e appassionato di ciclismo su strada e mountain bike, da dieci anni nella capitale spagnola, a raccontarlo: «Ero con quattro amici, stavamo facendo il solito allenamento domenicale e stavamo andando circa a 35 km/h. Io ero davanti in quel momento e poco prima avevamo già sentito qualche colpo. Poi abbiamo visto questo cacciatore, a circa cento metri da noi, su una collina. Ci sono conigli in quella zona, lui ha sparato senza rendersi conto che stavamo passando noi. Ci ha preso tutti, tranne quello che era in coda. Ho sentito lo spostamento d’aria e sentito il rimbalzo sulle bici, poi il dolore al petto».

I cinque si sono fermati: «Dopo i colpi abbiamo protestato con lui, facendogli notare che ci aveva sparato contro, contro ma lui non si è minimamente preoccupato e se n’è andato. Subito abbiamo chiamato la Guardia Civil che in dieci minuti è arrivata e ha allertato la polizia locale e l’ambulanza. Uno dei nostri aveva sangue nella maglietta. Siamo stati disinfettati. Poi gli agenti hanno cercato i cacciatori, prendendone tre ma tra loro non abbiamo riconosciuto quello che aveva sparato. Credo fosse un uomo anziano, perché abbiamo notato i capelli bianchi. Ora ci sarà un’indagine».

Insomma, un po’ di fastidio («Avevo tre strati di indumenti, ma se mi avesse colpito al volto avrei potuto farmi molto più male» e un grande spavento ma poi i cinque hanno potuto riprendere le loro bici e tornare a casa senza altre conseguenze.

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