«Ci hanno tolto la terapia semi intensiva»: la rabbia dei trapiantati contro il Brotzu
Argiolas (Prometeo): «Spazi destinati alla pediatria: giusto pensare ai bambini, ma non scippando noi. Tutto per una prova di forza interna»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«I trapiantati di fegato vengono espropriati di una struttura indispensabile nel periodo post intervento». È rabbiosa la presa di posizione di Pino Argiolas, storico presidente dell’associazione Prometeo onlus e ora componente del direttivo dell’associazione dei trapiantati, quando viene a sapere da un’intervista rilasciata dal direttore sanitario del Brotzu, Raimondo Pinna, che al settimo piano del Brotzu sarà istituita la terapia intensiva pediatrica.
La nuova destinazione, spiega Argiolas, «sostituisce la vecchia terapia semi intensiva che con tutte le modifiche era costata 400mila euro per garantite ai trapiantati di fegato un decorso post operatorio tranquillo».
Il rappresentante di Prometeo si dice certo del fatto che «in Sardegna serva una terapia intensiva pediatrica: da anni viene richiesta da cittadini e medici, ma siamo anche certi che non può essere aperta scippando la struttura ad altri pazienti fragili come i trapiantati».
Questa decisione del direttore sanitario «è una ulteriore prova di forza nei confronti di chi con tanta abnegazione e grande professionalità ha realizzato a Cagliari oltre 500 i trapianti di fegato». Il nome non c’è, ma il riferimento è a Fausto Zamboni.
Fa ricorso ai social per sfogarsi anche il giornalista de L’Unione Sarda, Francesco Abate, trapiantato: «Per mesi mi ero imposto di tacere. Ma ora ho perso la pazienza perché ho perso la speranza. Dov'è il famoso cambio di gestione della sanità sarda? Dov'è il famoso cambio di gestione dell'ospedale Brotzu?»
Abate lo chiede a tutti i consiglieri regionali di maggioranza, «alla gentile presidente Alessandra Todde, da vostro speranzoso elettore, non da giornalista, non da scrittore, ma da eterno paziente che dal 1983 è seguito da un luogo di eccellenza come era l'ospedale Brotzu. Vi chiedo, dunque, se la notizia che mi ha spinto a scrivere questo post pubblico risponda al vero».
E se risponde a verità «vi chiedo veramente di prendere in mano le sorti dell'ospedale Brotzu e del suo Centro trapianti».
(Unioneonline/E.Fr.)