"Ci hanno separati da piccoli. Ora vogliamo ritrovare nostra sorella"
La struggente storia di 5 bimbi sardi, cresciuti tra botte e degrado e poi dati in adozione. Ora che sono cresciuti si sono riuniti. Ma all'appello manca ancora una sorellaCinque bimbi, fratelli e sorelle, separati da piccoli dopo essere stati dati in adozione.
Quattro sono riusciti a rincontrarsi, riprendendo i fili del loro rapporto. All'appello ne manca ancora una: Giulia.
E, per cercare di ritrovarla, due dei fratelli costretti a dividersi per poi ritrovarsi, Elisa e Gabriele, si sono rivolti alle Iene.
Inizia dalla Sardegna la struggente storia raccontata dall'inviata Mediaset Nina Palmieri, perché in Sardegna i cinque bimbi, oggi cresciuti, hanno vissuto un vero e proprio dramma famigliare.
A raccontarlo alle telecamere sono proprio Elisa e Gabriele, la voce rotta dall'emozione, gli occhi umidi di lacrime.
Una storia di alcolismo, quello di entrambi i loro genitori, continuamente dediti al bere e "sempre al bar", nonostante i figlioletti cui badare.
Di povertà: "Non avevamo vestiti, stavamo sempre con le mutandine. E si mangiava quando capitava".
Di "galera", quella dove è stato il capo famiglia.
E di maltrattamenti: "Nostro padre picchiava la mamma, che era costretta a prenderci in braccio per farlo smettere".
E, infine, di separazioni, quando gli assistenti sociali sono intervenuti per prendere in consegna i cinque bimbi, per affidarli a un istituto di suore, prima, e a nuove famiglie, poi.
Fratellini e sorelline (il più grande all'epoca aveva 11 anni, la minore appena 1 anno e mezzo) hanno poi lasciato l'Isola, ma sono rimasti sempre legati. E, oggi che sono diventati adulti, hanno riallacciato i loro rapporti.
Della più piccola, però, Giulia, non hanno più notizie.
Ma la speranza è quella di poterla riabbracciare, soprattutto perché oggi ha compiuto 18 anni e per la legge può iniziare a cercare informazioni sul suo passato.
"Noi - spiegano Elisa e Gabriele - non vogliamo levare il posto a nessuno. Lei ha due genitori splendidi e li dovrò ringraziare da morire perché l’hanno fatta crescere bene".
Ma, aggiungono, "è arrivata l'ora di mettere da parte il passato ed essere uniti come fratelli".