Chiudono le sale operatorie del Businco: «Una catastrofe». Ma l’azienda rassicura: «Cure garantite»
Da oggi attività chirurgiche trasferite al San Michele, l’Usb: «Danni inaccettabili per i malati di cancro»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Chiudono oggi le sale operatorie del Businco, trasferite al San Michele per l’intervento di riqualificazione dell’ospedale oncologico cagliaritano.
Si legge nella delibera del 10 aprile dell’Arnas Brotzu, e l’Usb Sanità lancia l’allarme per una politica sanitaria «catastrofica» che comporta «danni inaccettabili» per i malati di cancro.
«Resta sconosciuto il progetto esecutivo e il cronoprogramma dei lavori, che dovrebbero durare diversi anni», denuncia il sindacato, secondo cui la mancanza di questi due elementi è sintomo di una «totale assenza di pianificazione» e di una «gestione dilettantesca della sanità».
Destinare i pazienti oncologici al San Michele, «ospedale al collasso e con personale ridotto all’osso», è «immorale e irresponsabile». I reparti, evidenzia il sindacato, «non sono accreditabili e non rispettano i requisiti di sicurezza necessari per accogliere i malati di cancro». E la scelta del settimo piano del San Michele, «con bagni insufficienti e carenza di attrezzature adeguate, è completamente irrazionale».
Il sospetto di Usb è che l’Arnas Brotzu persegua una strategia mirata alla «chiusura progressiva del Businco e della chirurgia toracica oncologica».
«Che fine faranno i malati sardi?», si chiede Gianfranco Angioni, referente regionale Usb Sanità. «Prevediamo un ospedale-reparto con pazienti costretti a spostamenti tra San Michele e Businco, oppure saranno costretti a cercare cure altrove, compromettendo così il loro diritto alla salute».
Arriva dunque l’ennesimo appello urgente alla Regione affinché «blocchi immediatamente un progetto il cui unico obiettivo sembra essere l’utilizzo dei fondi Pnrr a discapito della cura dei cittadini».
«Si sta consumando una catastrofe sanitaria per i pazienti oncologici», conclude l’Usb, che si dice pronta a presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
IL BROTZU RASSICURA
L’Arnas Brotzu, nei giorni scorsi, in concomitanza con l’ultima manifestazione contro i lavori e il conseguente trasferimento dei pazienti, ha provato a rassicurare tutti. Sottolineando la bontà di un progetto «che porterà grandi benefici alla comunità» e spiegando che non ci sarà alcuna interruzione delle cure, né disagi per i pazienti oncologici.
A partire da oggi, spiega la direzione aziendale, «le attività delle Strutture di Ginecologia Oncologica, Chirurgia ed Endoscopia Interventistica Toracica e Chirurgia Generale ad indirizzo Oncologico saranno temporaneamente ubicate presso il Presidio San Michele, dove proseguiranno regolarmente secondo il calendario già previsto».
Nel dettaglio. Per la Ginecologia Oncologica, «le attuali sedi di degenza, sia al Presidio San Michele che al Businco, continueranno ad accogliere i pazienti per garantire la continuità delle cure». Al reparto Chirurgia ed Endoscopia Interventistica Toracica è stata assegnata una sala di nuova realizzazione nell’ala nord del settimo piano del San Michele. Stessa ala e stesso piano per le cure della Chirurgia Generale ad indirizzo Oncologico.
Insomma, «il nuovo assetto logistico è perfettamente in grado di garantire il regolare svolgimento delle attività sanitarie» ed è stato «attentamente studiato per assicurare un percorso assistenziale unitario e senza interruzioni, all’interno di una rete ospedaliera che mette sempre al centro il paziente».
(Unioneonline)