Gli editori dichiarano guerra ai ladri di notizie.

La pirateria online sta diventano uno dei nemici principali per le imprese che fanno informazione. Da qui un'iniziativa che non ha precedenti, con la Federazione italiana editori giornali pronta a fare squadra con la Guardia di Finanza per stroncare un fenomeno dilagante: la condivisione dei pdf dei quotidiani.

Gli strumenti di diffusione principali sono le piattaforme Telegram e WhatsApp. Attraverso la prima, si possono attivare gruppi sino a 100mila utenze. Molte di meno per WhatsApp, 256, anche se ciascuno dei destinatari può alimentare una catena che finisce per diventare illimitata.

Pensate a un quotidiano che rimbalza, gratis, da uno smartphone all'altro: il danno per gli editori è incalcolabile. Un giochetto che coinvolge persino enti pubblici che, per ora impunemente, si ascrivono nel novero dei pirati.

Nella sede della Fieg, a Roma, si sono ritrovati i rappresentanti delle aziende associate Athesis, Class Editori, Editoriale Bresciana, Gruppo Gedi, Il Sole 24 Ore, L'Unione Sarda, La Nuova Sardegna, La Sicilia, Mondadori, Periodici San Paolo, Poligrafici Editoriale, Rcs, See e Ses.

All'incontro hanno partecipato alcuni ufficiali delle Fiamme Gialle, specializzati nel contrasto delle frodi tecnologiche.

Il primo obiettivo è bloccare le attività delle chat, costituite proprio per far viaggiare fin dalle prime ore del mattino i pdf dei giornali.

Alcune aziende, come L'Unione Sarda, hanno avviato iniziative mirate in autonomia che, grazie all'azione della Polizia postale, hanno portato a individuare (con relativa denuncia) tre persone che "caricavano" e condividevano illecitamente il giornale su Telegram e su Facebook. I pirati avevano messo in piedi veri e propri canali, denominati "Edicola News" e "Quotidiani & riviste net".

L'indagine, ancora aperta, è coordinata a Cagliari dal sostituto procuratore Daniele Caria.

La maggior parte delle persone non è consapevole di far parte di una chat illegale e che, scaricando il pdf, si rende corresponsabile dei reati di ricettazione e violazione del diritto d'autore. Il rischio è grosso. Un mercato illegale dell'informazione che pesa moltissimo sui bilanci delle aziende editoriali, con ripercussioni immediatamente legate alla riduzione dei ricavi e al ridimensionamento degli organici.

Un danno economico e sociale non più sopportabile. Da qui la dura presa di posizione della Fieg, con l'obiettivo di contrastare la pirateria informatica, ma anche per mettere in guardia i lettori abusivi sui rischio che si corre sfogliando il giornale ricevuto su una chat.
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