Alcune delle carceri sarde sono ancora in stato di "sofferenza" o "sovraffollate".

A tracciare un quadro della situazione degli istituti penitenziari dell'Isola è Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione "Socialismo Diritti Riforme", che analizza i dati diffusi dal Ministero della Giustizia sulla realtà detentiva al 30 aprile 2019.

"La Casa Circondariale 'Ettore Scalas' di Cagliari-Uta continua a avere un numero di persone private della libertà oltre il limite regolamentare. Conta infatti 572 persone per 561 posti, 26 donne e 134 stranieri (23,4%)", afferma Caligaris.

Anche a Oristano "la situazione non è rosea", sottolinea, con 266 detenuti per 265 posti, mentre è "al limite della capienza" il San Daniele di Lanusei (33 per 33).

Situazione nella norma invece per i carceri di "Badu ‘e Carros" di Nuoro (215 reclusi per 377 posti, con una sezione di 140 post chiusa per lavori di ristrutturazione), di "Giovanni Bacchiddu" di Sassari (421 detenuti per 454 posti), di Nuchis-Tempio Pausania (144 presenti per 168 posti) e "Giuseppe Tomasiello" di Alghero (119 per 156).

"Vi è infine da segnalare – sottolinea la presidente dell'associazione – il sottoutilizzo delle colonie penali: a fronte di 692 posti disponibili sono occupati poco più della metà (372 pari al 53%) con una presenza di stranieri pari a 270 (72,5%).

La percentuale più significativa di persone prevalentemente extracomunitarie spetta a "Is Arenas", con 76 stranieri su 96 detenuti (79%), seguita da Mamone 142 su 183 (77,5%). Al terzo posto Isili 52 su 93 (55,9%).

"È infine ancora irrisolto il problema dei direttori. La pianta stabile attuale è di 5 responsabili per 10 istituti con una organizzazione che vede prevalere i commissari nella gestione delle strutture penitenziarie isolane", ha concluso Caligaris.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata