«Troppe persone senza casa e troppe case senza persone»: il riassunto della situazione delle case popolari gestire da Area a Cagliari è riassunto nella parole dell’assessora alla Politiche sociali, Anna Puddu, durante la presentazione del protocollo d’intesa siglato con l’agenzia regionale per cercare di affrontare l’emergenza abitativa in città: una piaga. 

Case popolari gestite da Area
Case popolari gestite da Area
09 10 24 cagliari sant'elia piazza demuro case area degrado - foto giuseppe ungari

Tre azioni operative e concrete costituiscono il fulcro del documento: la mappatura condivisa del patrimonio immobiliare presente sul territorio di Cagliari, il suo continuo aggiornamento e l'attivazione di tutte le misure necessarie per procedere con velocità agli interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la pronta assegnazione.

Il documento rappresenta «un primo passo rispetto alla pubblicazione del bando di assegnazione e mobilità in scadenza il prossimo mese con l'obiettivo di rendere esigibile il diritto alla casa, spesso negato», sottolinea l'assessora Puddu, firmataria per il Comune: «La sottoscrizione del protocollo d'intesa, che coinvolge Area e i servizi comunali delle Politiche sociali e della casa, Lavori pubblici e Polizia locale, consentirà di effettuare un monitoraggio puntuale degli alloggi Erp in città, tanti di questi murati da anni, con l'obiettivo di destinarli agli aventi diritto». 

In attesa, secondo gli ultimi rilievi, ci sono oltre 800 famiglie in attesa di alloggio. 

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Tra le finalità del protocollo, oltre al monitoraggio complessivo, c'è la realizzazione di strumenti informatici per la tenuta congiunta dei flussi informativi relativi all’uso e al titolo di occupazione dei singoli alloggi: «La creazione di un'unità di progetto interistituzionale», continua l'assessora, «è una precisa volontà dell'amministrazione, con l'obiettivo di porre rimedio ad una situazione trascurata da anni: il disagio abitativo nella città di Cagliari rappresenta una delle emergenze sociali di maggiore entità a causa della carenza di politiche strutturali nel settore dell’edilizia residenziale pubblica e dell’assenza di un piano nazionale di programmazione e riordino».

«Il protocollo», spiega Matteo Sestu, amministratore unico di Area, «segna un cambio di passo di Area nell'ottica della collaborazione con gli enti locali. Avviamo una fase in cui l'agenzia diventa collaborante: serve ricordare che in capo ad Area risulta quasi il 50 per cento dell'edilizia residenziale pubblica presente in città, ma è il Comune il soggetto che per primo riesce ad arrivare alle necessità e ai bisogni dell'utenza. La collaborazione in questo senso è un passaggio fondamentale per dare risposte alle esigenze sul territorio». 

Sestu ha poi aggiunto: «Ci sono alloggi di proprietà pubblica che vengono utilizzati come B&b e come case vacanze, sui qualo abbiamo necessità di intervenire». 

(Unioneonline)

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