La novità più importante potrebbe essere la piazza principale. Non più, piazza Yenne, ma di nuovo Largo, ora che via Roma è tornata libera dal cantiere. «Ancora da decidere», dice l’assessora alla Cultura, turismo e Spettacolo Maria Francesca Chiappe. Altra novità è che quest’anno non ci sarà nessun palcoscenico in piazza Garibaldi.

Per il resto, la formula scelta dal Comune per festeggiare la notte più lunga dell’anno resta uguale: Capodanno diffuso, con più piazze piene di musica (oltre al Largo o piazza Yenne, il Bastione di Santa Croce e piazza San Domenico) per il brindisi di fine anno, più giorni di festa. Ma senza un artista da “sold out”. Mentre Arzachena punta su Achille Lauro, Olbia su Marco Mengoni, Alghero ancora non si sa, e Sassari su Max Pezzali (non ancora ufficializzato), Cagliari ripropone la scelta dello scorso anno che (ri)accende la polemica in Consiglio comunale: ci sarà sicuramente un artista internazionale, ma di seconda fascia (circola il nome di Diodato).

«Una precisa scelta politica, non una rinuncia», spiega l'assessora Chiappe. Ma per Pierluigi Mannino, capogruppo di FdI, «Cagliari sta perdendo il suo ruolo di capoluogo regionale e si fa surclassare dalle altre città sarde».

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