Per ottenere l’incontro in Comune erano scesi in strada, bloccando via Roma e paralizzando il traffico del centro di Cagliari. Ma la riunione ha solo in lievissima parte attenuato il malcontento dei venditori ambulanti, furiosi per un regolamento che definiscono troppo severo: un esempio è legato a chi, tra di loro, ha visto revocata la sua autorizzazione per via di verbali non pagati, accumulati negli anni con l’utilizzo dell’auto personale. E su questo tema qualche spiraglio di apertura c’è stato: «Non c’è stato detto un no netto», spiega il presidente di “Ambulantando” Mauro Zedda, «ma ci hanno fatto capire che qualcosa la rivedranno, anche se non sappiamo cosa. Hanno detto che lo faremo assieme, perché dovranno convocare anche qualche rappresentante di categoria».

Ma l’incontro ha conosciuto momenti di tensione. Ad entrare nella Sala del Retablo quattro venditori ambulanti, più il legale Marcello Medici. Dall’altra parte del tavolo, c’era anche il sindaco Paolo Truzzu, almeno sino a quando la riunione non si è accesa un po’ troppo: «Mi dispiace dirlo», sottolinea l’avvocato, «ma a fronte di qualcuno che ha alzato i toni, comprensibilmente perché ha perso il lavoro, si è alzato e se n’è andato. E questo ci dispiace perché il sindaco è il primo cittadino e doveva dare risposte». Presente sino alla fine l’assessore delle Attività produttive Alessandro Sorgia, che al termine dell’incontro ha raggiunto gli ambulanti fuori dal Municipio per dare spiegazioni. Ma anche in questo caso il dialogo è degenerato, con pesanti insulti rivolti all’esponente della giunta che si è allontanato visibilmente contrariato: «Non lo trovo giusto», ha detto Sorgia agli ambulanti, «vi ascolto sempre e non dormo la notte per trovare una soluzione. Non è giusto». 

E tra i temi che non sono stati digeriti dai commercianti, oltre ad alcune situazioni personali, c’è la gestione della festa di Sant’Efisio, fortemente condizionata dai lavori in corso in via Roma. L’intervento sulla strada impone una drastica riduzione delle postazioni, che saranno spostate dal lato portici al lato mare, nella zona dove attualmente passano gli autobus. Gli slot, dal centinaio circa degli scorsi anni, diventeranno trentanove. Non solo, trattandosi della zona destinata al passaggio dei mezzi pubblici, alle 17 sarà necessario smontare tutto. «Se si lavorerà in via Roma», aggiunge ancora Mauro Zedda, «non ti daranno piazza del Carmine, mentre prima facevi sia l’uno che l’altro. Purtroppo loro dicono che non ci sono spazi e devono adottare questo sistema. Noi siamo costretti ad adottarlo, ma stiamo valutando altre soluzioni».

E al momento non sembrano essercene tante, anche se qualcuno propone una rinuncia di massa alle autorizzazioni: «Se in una manifestazione del genere», dice uno di loro, «non c’è nessuno che offre da mangiare, non c’è roba da bere, non trovano torrone, che festa c’è?».

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