In nove sono stati condannati in abbreviato, mentre altri quattordici hanno patteggiato. Davanti al giudice del Tribunale, Roberto Cau, si è chiuso nei giorni scorsi il processo nei confronti di una rete di presunti spacciatori finita nel mirino della Direzione distrettuale antimafia e del Nucleo investigativo dei Carabinieri: un’inchiesta nata da una più grossa su un presunto traffico di droga sull’asse Spagna-Torino gestito da una vera e propria associazione a delinquere.

Nel filone arrivato a sentenza, le condanne riguardano la presunta gestione di una parte delle piazze di Pirri e Sant’Elia, a Cagliari.  

Terminato il processo in abbreviato, Alberto Partolino e Pierpaolo Serci, cagliaritani, sono stati condannati il primo a 8 anni di reclusione, il secondo a 2 anni (in continuazione ad un’altra condanna a 4 anni e 8 mesi). Condanne anche per Gianmatteo Cuccu (3 anni), Vincenzo Lecciso (un anno), Paolo Nicolas Lugas (6 anni), Carlo Alberto Piano (un anno), Sara Noemi Salis (un anno e mezzo), Cristian Serci (un anno) e Francesco Vadilonga (6 anni e mezzo di carcere).

In quattordici, invece, hanno deciso di accordarsi con il magistrato della Direzione distrettuale antimafia, concordando le pene che poi sono state ritenute congrue dal Tribunale. Daniela Aresu ha patteggiato 4 anni, mentre Ferdinando Belfiori dovrà scontare 2 anni. Gli altri patteggiamenti riguardano Ivan Berosi (un anno e mezzo), Andrea Boi (3 anni), Mariano Bruni (2 anni), Roberto Coiana (un anno e mezzo), Gianfilippo Masala (2 anni e mezzo), Danilo Melis (2 anni e 8 mesi), Stefano Pandolfi (4 anni e 5 mesi), Stefano Pau (un anno e mezzo), Francesco Pinna (3 anni), Giovanni Battista Pinna (5 anni), Manolo Puddu (3 anni e 10 mesi), Fabrizio Serra (5 anni) e Fabrizio Virdis (4 anni e mezzo di reclusione).

Molti degli imputati  figurano anche nel procedimento denominato “El Dorado”, nel quale viene contestata l’associazione per delinquere. 

Francesco Pinna

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