L’identità “alias” per i dipendenti trans del Comune spacca l’aula di palazzo Bacaredda.  A dare fuoco alle polveri una mozione presentata da Giulia Andreozzi (Possibile).

In sintesi, la proposta: l’eventuale lavoratore o lavoratrice dell’amministrazione in fase di transizione per cambio di sesso deve poter essere identificato con genere e identità che ha scelto, quindi che percepisce per sé,  e non con quelli che risultano all’anagrafe.

Questo in attesa che si perfezioni il percorso giuridico e amministrativo, che trasferirebbe il suo nuovo "modo di essere” anche nei documenti ufficiali. 

La consigliera ha illustrato l’atto portato all’attenzione del consiglio, sottolineando che Cagliari non sarebbe capofila, “perché già altre amministrazioni e università hanno introdotto la carriera alias, uno strumento contro le discriminazioni”. 

Il primo intervento è stato quello del sindaco Paolo Truzzu: riconosciuta l’importanza del tema sul piano dei principi, ha aggiunto che “noi siamo stati eletti per risolvere problemi concreti dei cittadini. E lo dico anche da assessore al Personale: non mi risulta ci siano dipendenti interessati dalla questione. Inoltre,  alcuni rappresentanti del mondo della comunità Lgbt non sono d’accordo con l’identità alias”. Per questo ha chiesto il ritiro della mozione e il suo ritorno in commissione, per ulteriori valutazioni. 

Ma il dibattito è andato avanti. Dal centrodestra sono arrivate delle (scontate) bocciature.

Come quella del capogruppo Psd’Az Roberto Mura, che ha definito “discriminatoria” l’identità alias. Unica voce a favore dai banchi del centrodestra   quella di Antonello Angioni (Solinas Presidente), che ha annunciato il voto favorevole. Come quello di tutti i consiglieri di centrosinistra. Andrea Dettori rivolgendosi ai colleghi di maggioranza ha detto: “Il punto è che voi non siete pronti ad affrontare un argomento come questo”. Dichiarazione che ha trovato l’approvazione di Aurelio Lai, che guida il gruppo che porta il nome del presidente della Regione: “Vero, non siamo pronti, per questo votiamo contro”. 

C’è stato spazio per un po’ di bagarre causata sulla possibilità di emendare il testo proposto dalla Andreozzi, per cercare di trovare una sintesi.  Ma dai banchi di centrodestra si è sollevato un muro. Risultato finale: mozione bocciata. 

(Unioneonline/EF)

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