Un gesto tanto simbolico quanto chiaro: il Consiglio comunale di Cagliari ha approvato un Ordine del Giorno che condanna apertamente le violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi e impegna l’amministrazione a sospendere qualsiasi rapporto economico in essere con soggetti israeliani coinvolti nel conflitto.

Un atto politico che va ben oltre i confini istituzionali e si fa portavoce del sentire profondo di una parte significativa della società civile.

La mozione, promossa dai gruppi di maggioranza – Sinistra Futura, Partito Democratico, AVS, Partito Progressista, Movimento 5 Stelle e Orizzonte Comune – raccoglie infatti le istanze espresse in questi mesi da associazioni, attivisti, cittadine e cittadini che hanno chiesto a gran voce una presa di posizione netta contro la tragedia in corso in Palestina.

«Cagliari non può restare indifferente di fronte al dolore, alla distruzione e all’ingiustizia che colpiscono ogni giorno migliaia di civili palestinesi», ha detto in Aula la consigliera Laura Stochino, prima firmataria del documento, «Questo atto è un segnale politico chiaro: chiediamo giustizia, fine dell’impunità e rispetto del diritto internazionale».

Il documento approvato però non si limita alla condanna. Chiede anche al Governo italiano e alle istituzioni europee di assumere posizioni più decise per la protezione dei civili e il rispetto del diritto internazionale nei territori occupati.

Inoltre, impegna l’Amministrazione comunale a farsi promotrice di iniziative culturali, formative e informative per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della pace, della solidarietà tra i popoli e della difesa dei diritti umani, ma anche a sostenere concretamente i corridoi umanitari e a chiedere la liberazione dell’equipaggio della Freedom Flotilla, la nave simbolo di una resistenza non violenta che tenta di rompere l’assedio a Gaza.

© Riproduzione riservata