Cagliari, pizzeria Tre Archi travolta da un video: «Disgusto, sostegno al nostro dipendente: è una vittima»
Il titolare, Stefano Urru: «Situazione che mi ha cambiato profondamente. Licenziare il protagonista? Mai, ha subito bullismo». E aggiunge: «Episodio isolato ma chiuderemo per un po’»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Disgusto, questa è la parola che riassume il dramma». Stefano Urru è il titolare della pizzeria Tre Archi di Cagliari, scenario di alcuni video scabrosi che hanno fatto il giro delle chat della città e non solo, registrati da alcuni dipendenti(*). Immagini che hanno travolto il locale: «Rimarremo chiusi per un doveroso periodo di riflessione», annuncia l’imprenditore dai microfoni di un canale YouTube, senza fare riferimento a interventi di autorità sanitarie nei giorni scorsi (slegati dalla vicenda), ma assicurando che «la persona protagonista dei video, questo si sappia, non verrà licenziata e continuerà a lavorare con noi: è la vittima, è una persona distrutta, non dorme, ha subito un'azione di bullismo, che non è una novità nel mondo della ristorazione».
Urru pesa le parole. Più volte si sofferma sulla vicenda umana del protagonista-vittima: «Il video è vecchio di qualche anno. E dovremo capire perché sia uscito solo adesso. Chi lo ha fatto ha giocato sulla superficialità di una persona. Lo hanno istigato, da solo non lo avrebbe mai fatto».
L’imprenditore invita a «una riflessione. Noi siamo aperti da 40 anni e una cosa del genere non era mai successa e mai avrei pensato che sarebbe potuta accadere. I fenomeni di cyberbullismo sono pericolosi, ora quella persona non dorme, è distrutta, ha avuto conseguenze familiari. Ma io la difenderò, non la abbandono. Ha lavorato per noi a più riprese. Ha girato anche la voce che fosse in nero: tutto falso».
Urru ringrazia tutti coloro che gli hanno manifestato solidarietà: «Centinaia di messaggi, anche da tanti colleghi».
E annuncia: «Mi difenderò in tutte le sedi, i responsabili verranno identificati dalla polizia postale. Mi hanno assicurato che non ci sono altri video. Chi sta in cucina può avere momenti di libertà, non è stata certo una mancanza di supervisione. Si è trattato di un episodio isolato, ma che mi ha cambiato profondamente».
Una precisazione, poi: «Nella nostra cucina non usiamo il mattarello, è stato portato per fare quella roba».
(*) La redazione dell’Unione Sarda aveva deciso di non parlare della vicenda. Lo facciamo ora che il titolare dei Tre Archi ha deciso di dire la sua, senza filtri.
Enrico Fresu