C'è qualche dubbio dietro la morte di Gianluca Urru, lo chef del ristorante Tre Archi trovato senza vita nel bagno del suo locale in viale Diaz: c'era qualcuno con lui nel momento in cui si è sentito male? Quel qualcuno avrebbe potuto chiamare il 118 per soccorrerlo? Oppure, spaventato per l'improvviso malore, si è allontanato dal ristorante abbandonando il giovane al proprio destino?

Domande che si stanno ponendo gli inquirenti che proseguono le indagini sulla morte di Gianluca, cercando di ricostruire le sue ultime ore di vita, prima che martedì alle 11 il corpo venisse trovato dal padre, Antonino Urru, titolare del ristorante.

Ieri pomeriggio il medico legale Roberto Demontis ha effettuato l'autopsia, disposta dal pm Paolo De Angelis. Il cuore del giovane ha smesso di battere per un'insufficienza respiratoria acuta. Cosa l'abbia provocata resta un mistero.

IL FUNERALE - Al termine dell'autopsia il pm ha disposto la restituzione del corpo ai familiari del trentenne. Oggi, nella chiesa di Bonaria, si sono ritrovati in tantissimi per l'ultimo saluto a un ragazzo conosciutissimo in città e amato da tutti. Con il papà Antonino e i fratelli Stefano e Fabrizio sono sempre stati un punto di riferimento per cene e pizzate tra gruppi di amici, soprattutto di tanti sportivi, calciatori dilettanti in particolare. Sui social sono arrivate testimonianze di vicinanza alla famiglia Urru. Numerose le parole d'affetto da parte dei colleghi ristoratori, pizzaioli e anche della fondazione italiana sommelier.

L'INCHIESTA - Dagli uffici dei carabinieri della compagnia di Cagliari, comandati dal maggiore Eugenio Fatone, non filtrano indiscrezioni. Gli accertamenti sono stati eseguiti subito dopo il ritrovamento del corpo dello chef. Sono stati eseguiti anche dei controlli nell'abitazione del giovane e sono state ascoltate le ultime persone che la sera prima si trovavano con Gianluca. Resta però da capire se il trentenne al momento del malore che ne ha poi provocato la morte fosse solo. Difficile pensare che qualche amico, vedendolo o sapendolo in difficoltà, possa averlo lasciato solo senza chiamare i soccorsi. Ma i carabinieri non escludono nulla e vanno avanti con le indagini.

LA RICOSTRUZIONE - È stato Antonino Urru, proprietario e fondatore del ristorante-pizzeria Tre Archi, a trovare il figlio Gianluca (avrebbe compiuto 31 anni tra due mesi) senza vita nel bagno del locale. Il corpo del giovane non aveva segni di violenza. La giovane età della vittima e gli elementi raccolti dai carabinieri della compagnia e dai colleghi del nucleo investigativo nel ristorante farebbero pensare a un infarto provocato da cause che gli inquirenti stanno accertando anche con i nuovi esami di laboratorio disposti dopo l'autopsia eseguita ieri. Lunedì sera, dopo la chiusura, Gianluca si sarebbe trattenuto con alcuni amici nel locale. Non è rientrato a casa a dormire ma il padre non si è allarmato perché spesso il figlio trascorreva la notte dagli amici. Il giorno dopo il papà Antonino ha raggiunto viale Diaz per aprire il locale. Ha trovato la porta d'ingresso non chiusa a chiave. È entrato e ha cercato Gianluca, chiamandolo più volte. Nel bagno ha fatto la tragica scoperta. Il figlio era morto.

M. V.
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