Oggi i lavoratori sardi del pubblico impiego sono scesi in piazza per lo sciopero generale indetto da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa per ottenere risorse adeguate al rinnovo del contratto scaduto da sette anni.

La manifestazione principale a Cagliari con i lavoratori degli enti locali, della sanità, delle Agenzie fiscali, della Previdenza.

A proclamare lo sciopero sono i sindacati di categoria che chiedono aumenti medi di 150 euro lordi per ciascuno dei circa 60.000 lavoratori (30.000 operano nel settore della sanità, 20.000 nelle autonomie locali, 10.000 nelle amministrazioni centrali).

Complessivamente, per il triennio 2016-2018, per i dipendenti del pubblico impiego e dei servizi sardi occorrerebbero oltre 300 milioni di euro.

"Per i lavoratori pubblici chiediamo un rinnovo dignitoso dopo 7 anni di paralisi totale", dice Nino Cois, segretario regionale Cgil-Fp. "Il Governo, con il Def, fa capire di voler prolungare il blocco dei contratti fino al 2020-2021. È intollerabile", aggiunge.

Lo sciopero, dicono i sindacati, ha una specificità regionale. Sotto accusa, infatti, finisce anche la Regione.

"Sul pubblico impiego, la Giunta ha fatto un copia e incolla dei provvedimenti del Governo", tuona Davide Paderi, segretario regionale Cisl-Fp. "Pigliaru avrebbe dovuto dare un segnale di discontinuità rispetto alle decisioni di Renzi, invece così non è stato", dice riferendosi alla riorganizzazione della Regione sulla Sanità che "taglia servizi ai territori".

"È una battaglia di civiltà", afferma Fulvia Murru, segretario regionale Uil-Fpl.

"Vogliamo una vera riforma della pa che dia più qualità, più semplificazione, più ricerca e innovazione, più valorizzazione del personale".

I dipendenti del pubblico impiego sono arrivati a Cagliari da tutta l'isola per manifestare: il corteo è partito da piazza del Carmine (luogo simbolo dove si trova la sede della Rappresentanza del Governo) ed è terminato in via Roma, sotto il palazzo del Consiglio regionale.

DISAGI AL TRAFFICO - La manifestazione ha creato come ovvio problemi al traffico. Chiusa la centralissima via Roma (lato portici), il traffico da viale Colombo e viale Diaz è stato deviato sulla via Roma lato porto.

Disagi, comunque, limitati per la scelta del Comune di chiudere le strade a fasi alterne, man mano che il corteo attraversava il centro della città. Il superlavoro delle forze dell'ordine limita al massimo i disagi.

Una volta che il corteo è arrivato in via Roma sotto il palazzo del Consiglio regionale, sono stati riaperti i "varchi" per piazza del Carmine (da dove è partita la manifestazione), Il transito nella via Sassari, Angioy e Roma, all'altezza della stazione dei treni, è tornato regolare. Tutta la circolazione è tornata regolare all'ora di pranzo.

(ha collaborato Mauro Madeddu)
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