Per entrare nel regno del degrado è sufficiente superare un muretto alto trenta centimetri. Erbacce, bottiglie rotte, vecchie scarpe, stenditoi sgangherati e tanta immondezza.

Ecco l’Anfiteatro romano, il monumento più importante della città di Cagliari trasformato in un monumento all’incuria, diventato il ritrovo notturno di poveri sbandati senza casa. Tra i pini secolari hanno sistemato tende di fortuna, senza acqua, energia elettrica e i servizi essenziali.

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Tutti sanno di quel varco che consente di accedere alle rovine, meno i politici. Addirittura, per risparmiare i tre euro d’ingresso, all’esterno c’è la fila di turisti. A fare da controllori proprio loro, gli ultimi.

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