Ha rilevato l’edicola di viale Buoncammino da una storica famiglia di rivenditori di giornali. L’ultimo discendente, Riccardo Fosci, le ha dato le dritte per tenere in vita l’attività che fu del nonno e della madre. Quella di Stefania Salis, 37 anni, è più di una coraggiosa scommessa. Perché da cuoca si è trasformata in edicolante dopo un’esperienza di lavoro negativa, cercando nuovi stimoli per offrire un servizio in un punto della città che, se non fosse per qualche chiosco, sarebbe abbandonato a sé stesso.

Eppure ha tutto per proporsi al mondo con l’abito buono. A cominciare da uno dei più suggestivi panorami del Mediterraneo e la stessa strada che conduce a luoghi e scorci che profumano di storia e di leggenda sembrano richiamare a una grandeur di una città che, però, non c’è più.

E allora ecco il vecchietto, la casalinga, il finanziere chiederle copia del quotidiano preferito: «Non è neppure mezzogiorno e mi è rimasta solo una copia de L’Unione Sarda», dice Stefania Salis. «Da quando il clima è tornato più clemente l’attività, che ho riaperto il 9 gennaio, mi sta dando le prime soddisfazioni». 

L’edicola offre dei servizi che nella zona non è facile trovare, oltre alla vendita dei quotidiani: «La nostra proposta è rivolta a tutti, agli anziani in particolare che magari, non disponendo di mezzo proprio, non possono andare a comprare le ricariche telefoniche o una lampadina».

Perché proprio l’edicola di viale Buoncammino? «Perché sono cagliaritana e, nel chiosco qui accanto, ho trascorso molte belle serate», conclude Salis. «Mi piace cantare e ricordo di aver ammirato qui il talento di un allora sconosciuto Marco Carta, prima che partecipasse ad Amici, e di aver cantato al Karaoke anche assieme a lui. Insomma, mi sento legata a questo luogo».

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