"Bregungia!”.

C’è anche Alessandro Zan a Cagliari a manifestare contro l’affossamento della legge anti-omotransfobia di cui è relatore. Il deputato del Pd è comparso in cima alle scale del T Hotel, urlando lo stesso slogan delle circa mille persone che hanno partecipato alla protesta: "Bregungia”, vergogna.

"Abbiamo assistito a uno sgangherato e cafone applauso, quelle urla non ci rappresentano: non rappresentano il Paese reale, l'Italia migliore e la volontà delle nuove generazioni", ha detto Zan riferendosi ai festeggiamenti dai banchi del centrodestra in Senato dopo che la legge è stata decapitata con la "tagliola”, tra l'altro con voto segreto.

"Ci hanno chiesto di mediare - ha aggiunto - ma non potevano farlo sulla vita e la dignità delle persone: abbiamo tenuto la schiena dritta. Ci chiedevamo di togliere il riferimento all'identità di genere. Ma non potevano escludere le nostre sorelle e fratelli".

"Il ddl Zan era la repubblica che rimuove gli ostacoli all'esercizio dei diritti", ha scandito: "Abbiamo subito una battuta d'arresto ma la strada è ancora lunga. Non possiamo essere discriminati per quello che siamo. L'applauso è una scena vergognosa, può avere delle ricadute sulla società perché manda un segnale negativo. Per questo sono importanti tutti i mezzi, a partire dalla legge di iniziativa popolare, per dire che non ci fermeremo. Non vogliamo che il nostro Paese sia quella cosa lì in Senato". 

"Siamo qui - ha urlato una manifestante - per votare la rivoluzione. Con la vostra sceneggiata in Senato avete decretato la vostra fine". I partecipanti hanno letto un "manifesto" di protesta. "Avete parlato di libertà di opinione - ha detto Camilla Soru, una delle promotrici della manifestazione - ma insulti, denigrazioni e minacce non sono opinioni".

(Unioneonline/D)

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