Quel cartello è in bella evidenza nei due ingressi, in via Manzoni e in via Carducci, a Cagliari: nel giardino pensile (così è stato definito nell'ordinanza 57 del 24 maggio 2010 il tetto del parcheggio) è vietato "introdurre animali".

Una proibizione, hanno pensato i proprietari di cani della zona, probabilmente dimenticata.

D'altronde, all'interno dello stesso parchetto è stato sistemato anche un distributore di sacchetti per gli escrementi dei cani, regolarmente rifornito dagli operatori del Comune.

Ma, in realtà, quel divieto è ancora vigente: lo hanno scoperto, a loro spese, due proprietari che sono stati multati dagli agenti della Polizia municipale.

A Claudia Zito, insegnante cagliaritana, è andata tutto sommato bene: se l'è, per così dire, cavata con una multa da cinquanta euro.

Decisamente peggio è andata a un'altra persona, in quel momento nel piccolo parco: aveva con sé tre cani, dovrà sborsare centocinquanta euro.

Zito è furiosa. "Non tanto per l'entità della multa quanto per il fatto che, spesso, alle parole non corrispondono i fatti. L'amministrazione è schierata in prima linea contro il randagismo e sta tentando di rendere questa città dog friendly. Ma, poi, continua ad applicare queste regole: la maggior parte dei cani che vengono portati qui sono meticci che, altrimenti, sarebbero randagi o verrebbero tenuti in canile. Grazie alle nostre adozioni, dunque, la città si libera di un peso economico. Dovrebbe, in qualche modo, renderci la vita meno difficile".

Anche perché, nel centro storico, sono davvero pochi gli spazi dove portare i cani a correre. "Non chiediamo certo che l'intero parco venga destinato ai cani. Ma sarebbe una soluzione intelligente creare spazi dove poter lasciar liberi i nostri animali".

Il distributore di sacchetti nel giardino pensile
Il distributore di sacchetti nel giardino pensile
Il distributore di sacchetti nel giardino pensile
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