Per il danno d’immagine alla Guardia di Finanza dovrà pagare 2.500 euro. Mentre l’aver trascorso 25 minuti al computer, mentre era in servizio, per accedere alle banche dati e carpire informazioni coperte dal segreto da rivelare agli interessati, gli costa 10,33 euro. Ammonta quindi a 2510,33 euro il danno erariale del quale è stato riconosciuto colpevole il finanziere M.P., in servizio a Cagliari all’epoca dei fatti, condannato dalla Corte dei Conti, con una sentenza depositata il 13 dicembre. 

I fatti addebitati, per i quali la giustizia penale ha già fatto il suo corso, risalgono al 2016. Il militare aveva la possibilità di accedere alle banche dati riservate. E da qui, per l’accusa,  aveva attinto le notizie su indagini su un parcheggio a Campulongu – informando i responsabili dell’amministrazione di Villasimius –, informazioni su procedimenti nei confronti di vari imprenditori e, in più, aveva avvertito di un’imminente visita della Guardia di Finanza alcuni titolari di società, consentendo loro di mettersi in regola per tempo. 

Condotte che, per la procura della Corte dei conti di Cagliari configuravano anche un danno erariale. 

Il presidente della sezione giurisdizionale, Donata Cabras, ha rigettato le difese dell’incolpato. Tra queste, la tesi secondo la quale la lesione dell’immagine del Corpo sarebbe dipesa solo dal clamore suscitato dalla stampa sulla vicenda penale. Inoltre ha sostenuto  «che la scelta del patteggiamento è stata motivata dall’intento di minimizzare gli effetti clamorosi del processo riducendo il coinvolgimento del Corpo». 

Per i giudici della Corte il danno c’è stato. Ed è legato anche alle attività non di servizio svolte durante l’orario di lavoro. Ma queste “valgono” poco più di 10 euro per 25 minuti di accesso abusivo ai database riservati. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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