Cagliari, Danilo Argiolas lascia: nuovi proprietari per il Libarium
L’attività nata nel 1993 venduta agli imprenditori Luca Sanna e Andrea BrancaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un passaggio di consegne tra imprenditori locali, e la storia che continua, con i tramonti rossi e la città sotto i piedi; con gli spritz sollevati sopra i tetti di Stampace e lo stesso personale.
«È stato uno degli accordi, perché l’anima di questo posto siete voi clienti e anche lo staff», lo dice con convinzione Danilo Argiolas, fondatore e padrone del Libarium, sino a ieri. Osservando il panorama che fa parte della storia: sua e del locale affacciato su Cagliari. Al tavolino, accanto a Luca Sanna e Andrea Branca, che con altri due soci da oggi scriveranno le nuove pagine di una storia che venditore e acquirenti assicurano sarà uguale.
Nessun accenno al prezzo («Non penso che alla città interessi questo») e nessuna nostalgia, assicura Danilo. «Ho giurato a me stesso di darmi un’altra chance, di togliermi il secondo cognome Libarium e vedere di cosa sono capace. Sicuramente non sto andando in pensione e grazie al cielo la porta non me la stanno chiudendo», scherza confermando la notizia che girava da tempo.
«Qui lascio un ventenne, ricordi e aneddoti. Ma non è una fine né un nuovo inizio, semplicemente la storia continua». Quella nata nel 1993, in via Stretta, e poi avanzata di qualche metro, in via Santa Croce, nel ‘96.
«È stata la mia seconda esperienza imprenditoriale, la prima fu totalmente fallimentare, ci ho riprovato ed è stato un percorso meraviglioso, fatto di mille amori, sofferenze, esperienze e personaggi», racconta. «Sono cresciuto con questo posto e con la città».
E ci sono anche tanti ricordi, incastrati li, tra i tavolini in cui oggi è cliente speciale: «I Litfiba si sono sciolti qua, Tullio De Piscopo andò via alle 5 del mattino con una pentola, il presidente delle Baleari... è più facile elencare chi non è stato nostro ospite». E poi Carlotto e l’Alligatore, il cocktail di Danilo che ha scritto la pagina di un’altra storia.
Da clienti a proprietari, con una trattativa iniziata un anno fa, con chiacchierata, stretta di mano e niente scritti. Come funziona tra gentiluomini, e i nuovi arrivati sicuramente lo sono, come lo è Danilo. «Siamo imprenditori ma quando ci sono i soldi di mezzo le aste partono in due minuti: lui è stato correttissimo, avevamo stabilito una cifra e quella è stata», tengono a precisare Luca e Andrea. «Così come insieme abbiamo deciso di mantenere il personale e di lasciare il locale identico, perché questo posto non ha bisogno di stravolgimenti è magico così. Tra l’altro non amiamo stare sotto i riflettori, fosse per noi la notizia non sarebbe nemmeno uscita».
Perché anche la discrezione è forse uno dei segreti per avere successo e allargare una società che aggiunge il Libarium a tante altre attività fortunate: la Paillotte, Corso Dodici, Civico 8, l’Ex Tipografia, Saudade, la Pescheria Bianchi, Vittorino, la gestione della pizzeria del Phi Beach e a breve anche l’Emerson.
Sara Marci