Umana senz'altro, catena un po' meno.

Non è riuscita l'impresa di collegare stamattina, attraverso bagnanti tenuti per mano, tutti i sette stabilimenti balneari della cooperativa Golfo degli Angeli al Poetto di Cagliari: un'iniziativa per la quale esiste anche un record del mondo registrato dal Guinness dei primati.

Di quella catena umana si sono visti solo alcuni tratti, ma tanto non aveva molta importanza.

Già, perché è invece stato centrato l'obiettivo principale, che si nascondeva - neanche troppo - dietro l'iniziativa goliardica: raccogliere offerte di denaro da devolvere al Comune di Amatrice per ricostruire edifici pubblici danneggiati dal terremoto. E questo sì, è stato fatto.

Si saprà soltanto tra alcuni giorni, quando i salvadanai saranno rotti nell'ufficio di un notaio, quanti euro sono stati raccolti stamattina dalla cooperativa che gestisce gli stabilimenti balneari amovibili nella spiaggia del Poetto cagliaritano: l'anno scorso furono quasi tremila, servirono per contribuire alla ristrutturazione di una scuola gravemente danneggiata.

Il vero obiettivo era dunque questo: ecco perché i dipendenti della cooperativa Golfo degli Angeli - capitanati dal bagnino Federico Piroddi - sanno già che l'iniziativa sarà ripetuta anche l'anno prossimo. Perché l'importante è fare qualcosa per gli altri in un'atmosfera di gioco.

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