Cagliari, arrestato per servizi fotografici e abusi su ragazzine: «Indagini partite dalla denuncia di una madre»
In manette Massimo Coviello, il dirigente della Squadra Mobile Emanuele Fattori: «Quattro vittime accertate, chi è stato contattato si rivolga a noi»Video, foto, tantissimi file all’interno di telefoni, pc, hard disk: il materiale raccolto, la denuncia di una madre e delle vittime hanno portato all'arresto del quarantaduenne cagliaritano Massimo Coviello, noto Max.
La Squadra Mobile di Cagliari ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip. «Quattro vittime attestate», spiega il dirigente Emanuele Fattori. «Si rivolga a noi chiunque sia stato contattato».
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, che hanno lavorato sotto il coordinamento del Pm Marco Cocco, Coviello avrebbe avuto rapporti con ragazze, minorenni, con le quali sarebbe entrato in contatto principalmente attraverso i social. Alle giovanissime prometteva una carriera nel mondo della moda o dello spettacolo, e si proponeva di curare la loro immagine realizzando un book fotografico.
Proprio nel corso degli shooting fotografici sarebbero avvenuti gli abusi sessuali, durante un crescendo di scatti con pose sempre più provocanti e sessualmente esplicite, alle quali alcune delle minori sarebbero state indotte, approfittando della loro condizione di inferiorità fisica e psichica.