Altolà al bullismo nella Città Metropolitana di Cagliari. Nasce, infatti, un sistema per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del disagio giovanile che vede coinvolti Comune, Lions, l'Osservatorio Cybercrime della Sardegna e le scuole.

Si chiama "Carta di Piazza Yenne", un documento che attraverso sette punti mira ad arginare un fenomeno sommerso in crescita costante nell'area di Cagliari. Ma che, quando emerge, fa affiorare un quadro allarmante di sopraffazioni fisiche e psicologiche, con i ragazzini e le ragazzine appena dodicenni che consumano vodka e marijuana, che si danno appuntamento sui social per organizzare le risse, che scoprono il loro corpo sui social a caccia di un like.

Un quadro allarmante quello dipinto questa mattina in Comune durante la conferenza stampa di presentazione della Carta di Piazza Yenne. "Non si tratta di prescrizioni", precisa Luca Pisano, psicologo e psicoterapeuta, direttore dell'Osservatorio Cybercrime Sardegna e autore con i Lions di Cagliari del documento. "Ma di un sistema di indicazioni per prevenire il disagio giovanile".

"Questa Carta rappresenta un impegno che prende l'amministrazione per cominciare a occuparsi del disagio giovanile", dice il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. "Occuparsi di bullismo significa cominciare a individuare i fenomeni che coinvolgono i nostri adolescenti e cercare di mettere in campo un programma che faccia capire ai giovani che tutto ciò che a loro sembra affascinante e sembra proiettarli nel mondo degli adulti", come pubblicare foto seminude sui social o consumare alcol e droghe, "in realtà è un errore".

La Carta di Piazza prevede, tra le altre cose, la costituzione di una cabina di regia, composta dal sindaco, dal Garante dei diritti per l'infanzia, l'Osservatorio Cybercrime, docenti, e genitori, quindi un rappresentante dei giovani eletto dalla consulta degli studenti. E poi l'istituzione nelle scuole secondarie di comitati digitali scolastici.

C'è un programma anche per gli interventi sul territorio. Con giovani che si prendono cura dei giovani. Coinvolgendo ad esempio ragazzine "Vip", influencer e rapper. La Carta prevede, inoltre, il coinvolgimento degli organizzatori di serate in discoteca, una campagna capillare in città di marketing sociale con la diffusione di messaggi educativi e corsi di sensibilizzazione rivolti ai genitori degli alunni delle scuole elementari affinché non regalino più ai bambini smartphone e li educhino, gradualmente, all'utilizzo delle nuove tecnologie.
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