Addio ai grandi silos che per decenni hanno caratterizzato non solo il porto di Cagliari ma l'intero skyline della città. Martedì prossimo condizioni meteo permettendo (altrimenti la procedura slitterà a giovedì), il grande fabbricato composto da corpi distinti (ossia una torre servizi alta oltre 54 metri, 21 celle per lo stoccaggio sovrastate da una struttura di 44 metri, una cabina di trasformazione di sette metri e un edificio a tre piani) verrà demolito con l'esplosivo.

L'Authority del porto ha tentato di salvare quel pezzo di storia che raccoglieva e stoccava i cereali commercializzati dal Consorzio Agrario di Sardegna, ma la manifestazione di interesse per la riqualificazione non è andata a buon fine.

Sarà il Consorzio Stabile Pangea a riqualificare le aree circostanti, mentre per l'abbattimento è stata chiamata la Deton Srl che ha indicato il perimetro delle aree su cui non devono essere presenti mezzi.

Nelle ore previste per l'esplosione non passeranno neppure gli aerei.

L'area interdetta, sino alle 18 del giorno precedente alla demolizione, si estende dal molo Rinascita, dove sorgono i silos, a quello Sabaudo (dove attraccano i traghetti passeggeri) sino a tutta l'area a terra dove vengono movimentati i tir, semirimorchi e i container in arrivo e in partenza con le navi merci. Resta invece aperto il varco per le auto che potranno raggiungere i parcheggi antistanti via Roma, lato mare, e l'ex stazione marittima (Pontile Sanità).

(Unioneonline/s.s.)
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