Un’altra giornata ad alta tensione nel carcere di Uta.

Oggi pomeriggio un detenuto ha appiccato un incendio in cella e quattro agenti della polizia penitenziaria sono rimasti intossicati.

L’uomo, di origine straniera, era in una cella di isolamento, in transito nel penitenziario cagliaritano, e ha dato fuoco al materasso dopo averlo cosparso di olio. Subito gli agenti sono intervenuti per domare il rogo ma hanno respirato il fumo e quattro di loro sono finiti in ospedale con assegnato un codice giallo per sospetta intossicazione: due al Santissima Trinità, uno al Brotzu e uno a Monserrato.

Soccorsi molto difficili per la scarsa visibilità e l’aria irrespirabile, insufficienti gli estintori per domare le fiamme, mentre la combustione con l’olio ha creato una sorta di esplosione che ha investito gli agenti.

Il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu: «Dopo un 2024 terribile per il carcere di Uta, il nuovo anno non promette nulla di positivo, sono trascorsi solo 3 giorni e registriamo già il primo grave evento critico che poteva avere un epilogo tragico. Il personale intervenuto ha rischiato la propria vita per mettere in salvo i detenuti della sezione e le modalità con cui è stato provocato l’incendio hanno rallentato pericolosamente i soccorsi. La combustione tra il materasso intriso d’olio e le sostanze dell’estintore hanno creato un fumo nero che ha ridotto al minimo la visibilità e ha reso l’aria irrespirabile. Mentre un primo gruppo di Agenti si è precipitato per trarre in salvo i detenuti coinvolti dall’incendio, un altro gruppo ha indossato le maschere antigas ed è intervenuto con l’idrante perché gli estintori si sono rivelati inefficaci».

Il fatto che abbia versato litri di olio sul materasso, secondo il sindacalista, è un «chiaro segnale della volontà di creare effetti tragici». Il sindacato ha inviato una nota alla premier Meloni, al ministro Nordio e al sottosegretario Del Mastro per «un’emergenza che non può essere più ignorata». A Uta sono 760 i detenuti a fronte di 530 posti. E nonostante questo «continuano ad arrivare dalla penisola detenuti che negli altri Istituti hanno messo a ferro a fuoco intere sezioni».

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata